La cerimonia di investitura dei Capitani Reggenti
I Capitani Reggenti eletti prendono per la prima volta la parola. Dopodiché il corteo sale a Palazzo pubblico per l’incontro - nella sala dei dodici - tra i Capitani Reggenti Mirko Tomassoni e Alberto Selva con quelli eletti. Uno scambio di saluto di fronte a membri di Governo e all’oratore ufficiale, Giancarlo Michellone. Il Corteo è quindi ripartito alla volta della Basilica del Santo per la cerimonia religiosa.
Un’omelia piuttosto dura, quella del Vescovo, e non da tutti condivisa. “Il potere è un servizio alla totalità della comunità civile, senza preferenze – ha detto il Vescovo – la società di San Marino è ricca, vivace profonda”. Fa poi riferimento alle oltre 30 associazioni di volontariato che dimostrano come San Marino si faccia onore nel mondo. “Le istituzioni devono imparare da queste realtà – dice – e devono colmare la distanza che le separa dalla loro capacità di essere utili al bene degli uomini. Il nostro non un paese di gente povera, ma di povera gente, che non è aiutata a recuperare la propria volontà di capire, amare e servire il mondo”. Conclude Mons Negri, che al termine della celebrazione - in un fuori programma –interviene per precisare di non aver gradito la sovraesposizione mediatica sulla sua collaborazione alla conversione di un grande amico dell’islam al cattolicesimo. “Tutto ciò è stato fatto senza il mio parere e vorrei dire contro il mio parere -dice- lieto però del riconoscimento circa l’opera di sensibilizzazione nell’opinione pubblica occidentale sulla vergogna della situazione esistente in Cina".
La cerimonia riprende poi sui binari della consuetudine con l’orazione ufficiale di Giancarlo Michellone.
I Capitani Reggenti Rosa Zafferani e Federico Pedini Amati prestano giuramento di fronte al Segretario agli Interni Valeria Ciavatta per poi ricevere l’investitura con lo scambio del Collare di Gran Maestro dell’Ordine di San Marino da parte dei Capitani Reggenti uscenti Mirko Tomassoni e Alberto Selva.