CGG, bilancio: debito e caro-vita i temi forti. E' scontro Rete-Mussoni (Dc)
Sostenibilità e gestione del debito, misure per fronteggiare il caro-vita. Su questi temi si scalda la maratona per la finanziaria. Matteo Ciacci (Libera) richiama le emergenze legate a inflazione e caro-vita, parlando di Governo “conservatore e attendista, mentre servono risposte straordinarie”. Non ci sta il capogruppo DC, Francesco Mussoni che passa in rassegna gli ultimi bilanci: “hanno dato stabilità finanziaria, creato condizioni per la crescita, in una azione – dice – riformatrice”. Rete all'attacco ed è scontro: Matteo Zeppa ricorda la riforma mancata dell'Igr, “base - dice - per politiche di sostegno alle fasce deboli”. Rinvia al mittente Mussoni: lo accusa di mistificazione e dice: “volevate liquidare quella riforma con un ordine del giorno”. Da Rete, difende Giovanni Zonzini parlando di “pantomima da Masaniello”. Se Pasquale Valentini (DC) esprime “disagio per il livello che l'aula mette in atto”, quello della politica dei redditi resta un fronte caldo; Luca Boschi (Libera) parla di misure assenti. Il Segretario al Lavoro Teodoro Lonfernini invita a non trattare una legge di bilancio tecnica con il “muro contro muro, su temi – dice – che sosteniamo tutti”, ritenendo ingiustificabili le ragioni dello sciopero. Roberto Ciavatta (Rete) chiede di abbandonare la retorica, laddove “si è persa la capacità di redistribuire la ricchezza” e per Emanuele Santi (Rete) sono mancati interventi “per veti incrociati interni alla DC”. Sull'equità incalza Rossano Fabbri (Npr), auspicando effetti dall'ICEE. Uno strumento “fermo da 4 anni, che per Andrea Zafferani (RF) - andava fatto subito”.
Bilancio tecnico e asciutto, per la maggioranza, ma non è così per Fernando Bindi (RF), che al Governo imputa “una amministrazione ordinaria tesa al consenso”. Daniela Giannoni (Rete) guarda alle 55 deleghe in un solo articolo, come “non realistico”; e Grazia Zafferani (Gruppo Misto), vi legge solo “propaganda politica”. Anche da Libera, Guerrino Zanotti critica deleghe e proroghe su temi che vede “estranei al bilancio”. Torna il capitolo debito pubblico: per Nicola Renzi (RF) un errore del passato Governo non aver contratto debito estero, allora a tassi interessanti, “tassi che invece ora spaventano”. Mentre per Giuseppe Morganti (Libera) è assente la parola spending review, come risposta al debito.
Sempre in replica, il Segretario alle Finanze, Marco Gatti invita l'Aula a considerare i giusti indicatori, prima delle critiche e si focalizza sul rapporto debito/pil che “sta scendendo, segno – dice - che abbiamo creato le condizioni per la crescita verso l'equilibrio e la sostenibilità”. Sulla politica dei redditi: ci sono casi che richiedono supporto, ma non importanti come in altri Paesi: “dobbiamo utilizzare bene le risorse, per queste situazioni”, dice e rilancia gli obiettivi: “ridurre le spese, aumentare le entrate, favorire la crescita”.
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