CGG: conclusa la sessione consiliare. Respinte le Istanze d'Arengo esaminate dall'Aula
4 le Istanze d'Arengo all'attenzione dell'Aula; la prima aveva come oggetto l'accesso pubblico agli atti relativi a vicende che hanno visto coinvolte banche “andate in default”: fusioni, accorpamenti, assorbimento dei debiti. Un richiesta di trasparenza, dunque, quella del sottoscrittore; che ha ricordato come un'identica istanza fosse già stata approvata dal Consiglio nel 2018 e nel 2020. Il Segretario di Stato Beccari - intervenendo per conto del collega Gatti - ha precisato come il parere della Segreteria Finanze sia negativo, innanzitutto da un punto di vista legale; trattandosi di atti tra privati, non nella disponibilità del Governo, e dunque non pubblicabili. Ha poi sottolineato, da un punto di vista sostanziale, come nel frattempo vi siano state apposite Commissioni d'Inchiesta che hanno prodotto risultanze su queste tematiche. Un aspetto rimarcato anche da Emanuele Santi, RETE; che ha invitato i cittadini a leggere “in maniera attenta” le relative relazioni, pur condividendo lo “spirito dell'Istanza”. Che è stata respinta con 21 voti favorevoli e 8 contrari.
Successivamente una richiesta di modifica del Regolamento Consiliare con la previsione – per i Consiglieri che si distaccano dalla lista di appartenenza -, del solo gettone per la partecipazione alle sedute consiliari; e per il Gruppo misto la partecipazione alle Commissioni permanenti solo in veste di uditore. Al centro dell'Istanza, dunque, la questione del “vincolo di mandato”. Il Segretario Elena Tonnini ha comunicato di non voler esprimere alcun orientamento, ricordando il principio della separazione dei poteri e lasciando ai componenti del Consiglio ogni valutazione. Richiesto però un parere fornito da un dirigente della Segreteria Istituzionale, dal quale è emerso – fra le altre cose - come nell'ordinamento sammarinese non sia previsto “vincolo di mandato”. Quanto alla questione del compenso, un eventuale intervento non riguarderebbe solo il Regolamento Consiliare, ma anche la Legge 170 del 2005. Tonnini ha poi invitato l'Aula a prendere visione della documentazione prodotta. Sorpreso, dall'Istanza, Filippo Tamagnini, PDCS; che ha sottolineato l'importanza – da un punto di vista democratico – dell'assenza del “vincolo di mandato”. Istanza che “svilisce” questo strumento di democrazia diretta, ad avviso di Rossano Fabbri, Gruppo Misto; che punta il dito contro la provenienza “politica” di questa richiesta. Ha parlato infatti di un “funzionario” di una forza dalla quale sono fuoriusciti 2 Consiglieri. ”Il silenzio – ha concluso - è la maggiore risposta”. Il mandato è “personale”, ha sottolineato Pasquale Valentini, PDCS; “sento che passano logiche strane per cui uno deve dimenticare la libertà di coscienza”.
Una “proposta che fa un po' a pugni con i dettami del diritto costituzionale”, ha osservato Giuseppe Maria Morganti, Libera. “Forse questa Istanza d'Arengo non doveva essere neppure ammessa”. “Non solo non è giusto come principio, è anche inapplicabile”, ha aggiunto Gerardo Giovagnoli, NPR. “Si può riflettere” invece sulla “questione economica”, ha continuato; “perché il contributo dello Stato viene dato all'attività del partito”. “Occorre ripartire dalle fondamenta”, ha dichiarato Iro Belluzzi, Indipendente di Libera; che ha invitato ad approfondire “gli elementi base della nostra democrazia”. In disaccordo, invece, con Giovagnoli, sulla questione economica. Netta contrarietà all'Istanza anche da parte di Michela Pelliccioni, DML; che ha invitato a non confondere il vincolo di legge al vincolo di partito. “La responsabilità di un Consigliere resta personale”. “Si sta facendo molta confusione rispetto al vincolo di mandato”, ha ribattuto Emanuele Santi; innanzitutto “qui si parla di una questione economica”, ha rimarcato, ricordando le parole di Giovagnoli. A suo avviso problematica, invece, la partecipazione in veste di uditore alle Commissioni. Da qui la richiesta di respingere l'istanza, essendo i due temi accorpati. Infine la richiesta “di non fare demagogia e strumentalizzazioni”. L'Istanza è stata infine respinta a larghissima maggioranza.
Terza Istanza ad essere analizzata, quella per approntare uno studio sulla tecnologia di rete satellitare Starlink, e predisporre una normativa in materia. Tecnologia innovativa, ha riconosciuto il Segretario Beccari, che ha però osservato come i primi riscontri, da parte degli utilizzatori, abbiano evidenziato alcune problematiche. “Nulla osta – ha continuato - a fare degli approfondimenti”, ma gli altri punti dell'Istanza “non sono corretti”. L'Istanza è stata bocciata.
Sul tema della postura del Titano in politica estera l'ultima Istanza esaminata: per revocare le sanzioni alla Russia ed esprimere una “inequivocabile” neutralità in merito al conflitto attualmente in corso in Ucraina. Il Segretario di Stato agli Esteri ha ricordato come si sia discusso “ampiamente” di questo tema, e siano stati adottati provvedimenti a larga maggioranza. “Comprensibile” - ha precisato – il fatto che alcuni cittadini non condividano questo modo d'agire rispetto al passato; ma occorre “contestualizzare la scelta rispetto al momento che stiamo vivendo”. “La guerra va condannata sin dal suo principio”, ha aggiunto, ricordando l'invasione russa. La neutralità ha varie declinazioni, ha spiegato; ribadendo come il Titano non supporti l'azione bellica di nessuna delle due parti. Non allinearsi alla comunità internazionale – a suo avviso – non è un elemento di neutralità. Parere negativo, insomma, all'Istanza. Alessandro Bevitori, Libera, ha ringraziato gli istanti. “Il conflitto sta diventando ogni giorno più preoccupante”, “ci sono sempre più Paesi coinvolti”; quando abbiamo adottato le sanzioni l'auspicio era che andassero in tutt'altra direzione. “La nostra raccomandazione era di colpire in maniera precisa figure listate”, ma ad essere colpito ora è “un intero popolo”; ricordata a tal proposito la questione dei visti. Messe in luce anche le ricadute economiche di questa crisi. “San Marino dovrebbe riflettere un po' di più”; ricordato, poi, l'anniversario della strage di Beslan. Infine un invito a riflettere sull'applicazione delle sanzioni. Molto diversa la linea di Gerardo Giovagnoli; giusto, a suo avviso, “condannare un'aggressione illegale”. Ricordato l'esempio della Svizzera, che ha di recente ulteriormente inasprito le sanzioni. “Non abbiamo preso decisioni per limitare la libertà di circolazione dei cittadini russi – ha continuato -; non mi sembra che queste sanzioni abbiano provocato “tutti questi effetti nefasti”. “I nostri riferimenti sono altrove”. Il Mondo si sta accorgendo che la strategia geopolitica alla quale abbiamo aderito non sta portando alla pace, ha ribattuto Giuseppe Maria Morganti. Ricordati il rischio di un disastro nucleare e la crisi energetica, che produrrà “effetti pesantissimi”. “Il richiamo all'autonomia crediamo sia un elemento centrale”. L'Istanza è stata infine respinta: 22 i voti contrari, 8 gli astenuti.
Chiuso il comma si è passati alla prima lettura del Progetto di Legge di iniziativa popolare per la “tutela della quiete pubblica nei centri storici e nei centri abitati della Repubblica”. A dare lettura della relazione la stessa presentatrice: la Dottoressa Simona Capicchioni; che ha spiegato come l'obiettivo del PdL sia contemperare le esigenze dei residenti e delle attività turistiche e commerciali, garantendo il decoro. Ha poi parlato, nell'ultimo biennio, di una “escalation di deregolazione” in Centro Storico, di “musica ossessiva”, di “nuova veste ibizenca”; ricordando anche gli “episodi di ordine pubblico” del maggio 2021. Nel testo allora si prevedono fra le altre cose l'emanazione di un “preciso regolamento” per fissare i limiti sonori, l'introduzione di una relazione di impatto acustico per gli esercizi pubblici, la definizione di una disciplina degli orari, la fissazione di sanzioni per i trasgressori, e così via. Dal Segretario Tonnini un ringraziamento ai proponenti. PdL, ha spiegato, che mira ad equilibrare esigenze contrapposte: da una parte le esigenze di tutela della quiete di residenti e turisti, dall'altra lo svolgimento di eventi e attività musicali nei locali. Necessario dunque trovare una sintesi; da qui l'impegno ad organizzare un tavolo di confronto che riunisca vari attori, preceduto dalla richiesta di una serie di pareri a vari uffici e alla Consulta delle Giunte di Castello. Necessario trovare un equilibrio anche a livello di politiche turistiche. Paola Barbara Gozi, PDCS; è inverosimile che si sia dovuti arrivare ad una proposta di legge, ha osservato, quando sarebbero bastati “buonsenso e ascolto”. Troppo a lungo – ha dichiarato - non si è dato ascolto alle istanze della collettività. Apprezzabile, ad avviso di Marika Montemaggi, Libera, la “ricerca di un giusto equilibrio”. “Dobbiamo tutti lavorare affinché il nostro Centro Storico sia vivo”; “il disturbo della quiete è evidente quando non c'è la giusta regolamentazione”. Alberto Giordano Spagni Reffi, RETE, si è soffermato sulla complessità del Centro Storico di Città. A suo avviso nel momento in cui le cose verranno disciplinate in maniera coerente e corretta si potrà convivere adeguatamente rilanciando il centro storico; giudicata positivamente, dunque, la realizzazione di un tavolo di confronto. Questo Paese ha già enti preposti deputati alla misurazione di eventuali rumori, ha osservato Rossano Fabbri; “ben venga la proposta perché ci permetterà di capire cosa non funziona”. C'è una misura in tutte le cose – ha dichiarato Carlotta Andruccioli, DML – da qui deve partire la nostra economia. Gli eventi portano economia, ma nel rispetto delle esigenze dei residenti. Si chiede di trovare soluzioni pratiche per la riduzione dell'impatto acustico. “Se c'è la volontà la sintesi si può trovare”. Da Gerardo Giovagnoli l'invito a non fare barricate; “è una questione di mediazione”, mettendosi nei panni dell'altro. Lorenzo Bugli ha ricordato come non esista “un vero e proprio regolamento”; “dove vive bene un cittadino vive bene anche un turista”. Ha ribadito poi come le regole già in essere debbano essere fatte rispettare. Miriam Farinelli, RF, ha ringraziato tutti i cittadini che hanno presentato il PdL. Necessario far convivere la vocazione turistica del Centro Storico con le esigenze dei cittadini, incentivando le residenze. Massima disponibilità al confronto. Michela Pelliccioni, DML, ha posto l'accento sulla funzione sociale di aggregazione del Centro Storico: elemento da tenere in considerazione in vista del dibattito in seconda lettura. Tra gli interventi anche quello del Segretario di Stato Fabio Righi. Trovo che il tema trattato sia da non sottovalutare, ha detto. “Se non riusciamo ad avere un atteggiamento rispettoso gli uni verso gli altri non riusciremo a risolvere il problema”. Si è chiesto poi per quale motivo, negli anni scorsi, non sia stata data corretta applicazione alle normative vigenti. Bisogna trovare un punto di equilibrio, ha dichiarato Gloria Arcangeloni; massima disponibilità da parte mia e del Movimento RETE a trovare una soluzione. E' necessario trovare soluzioni, strategie, per rendere compatibili esigenze contrapposte, ha detto Maria Katia Savoretti, RF. Senza le regole non ci può il giusto modo di vivere il centro storico ed il turismo, ha affermato Giacomo Simoncini, NPR. Ci vuole una giusta programmazione degli eventi ed il giusto riposo dei residenti e dei turisti.
Riaperto infine il comma 1, per permettere la trattazione di un OdG di RF per la presentazione – entro settembre – alla competente Commissione, di un piano di interventi per mitigare i costi degli approvvigionamenti. Il Congresso è già al lavoro su questi temi di rilevanza strategica, hanno tuttavia precisato i Segretari di Stato intervenuti; che hanno annunciato riferimenti e disponibilità al confronto. Ordine del Giorno infine respinto dall'Aula.
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