CGG: concluso il primo step consiliare della riforma della Giustizia
4 i PdL portati in prima lettura dal Segretario Ugolini. Il dibattito si è infiammato nel comma successivo, quando si è affrontato un progetto di legge presentato dal Segretario Canti
Protagonista indiscussa di questa seduta consiliare la Giustizia; o meglio, il futuro della Giustizia a San Marino. Ambizioso, complesso, il pacchetto normativo portato in Aula, in prima lettura. Se non una rivoluzione, una riforma ad ampio spettro. Tratto ricorrente un passo indietro della politica, rispetto al cosiddetto “Terzo Potere”, e questo anche alla luce delle raccomandazioni del GRECO, più volte citate. Marcia a tappe forzate, oggi, in Consiglio. Ultimo PdL all'attenzione dell'Aula, quello sul processo penale. Si è andati ad intervenire sulle aree più critiche, ha puntualizzato il Segretario Ugolini. L'intervento – ha spiegato dà corpo alle innovazioni della legge sul “Giusto Processo”, circoscrive la durata delle misure cautelari, potenzia l'efficienza dell'azione penale e le garanzie del diritto di Difesa. Argomenti da addetti ai lavori, con diversi interventi di consiglieri di professione avvocati; da registrare feedback positivi anche da esponenti delle Opposizioni.
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In precedenza si era affrontato il PdL sull'astensione e la ricusazione dei magistrati. Tema dolente, viste le numerose situazioni di stallo. Speditezza ed economicità – ha puntualizzato il Segretario di Stato - saranno invece le direttrici delle nuove disposizioni. In mattinata la trattazione di quello che potremmo definire l'architrave della riforma: il PdL di rango costituzionale sull'Ordinamento giudiziario. Distinzione tra Magistrati di carriera e per specifico incarico; un unico Consiglio Giudiziario, con 8 membri ed una componente laica eletta dalla politica, ma a questa esterna. Sono alcuni dei punti nodali; ma le Opposizioni, oltre alle critiche nel merito, hanno più volte lamentato un'assenza di confronto. Strettamente correlato il progetto di legge qualificata sulla Commissione Affari di Giustizia; i cui membri, con l'impostazione tracciata dalla riforma, non potranno più prendere parte al Consiglio Giudiziario. Dai banchi di Libera però un timore espresso più volte, in giornata; ovvero il venir meno del controllo della politica sulla “gestione” della Giustizia, a scapito dell'equilibrio fra i Poteri. Forti perplessità anche da RF, ad esempio sul tema delle incompatibilità. Dialettica articolata, e vari spunti di riflessione in Maggioranza; l'ordinamento ha bisogno di essere cambiato – ha detto Pasquale Valentini, PDCS –, ma deve cambiare anche la politica. Giudizi comunque positivi, nel complesso, tra le forze governative.
Esaurita, infine – con una velocità piuttosto sorprendente -, la prima lettura dell'intero pacchetto normativo. Si è passati quindi al comma successivo: l'avvio dell'iter consiliare del PdL recante “disposizioni in materia di Collegi Sindacali e/o Revisori di nomina del Consiglio Grande e Generale”, presentato dalla Segreteria al Territorio; disciplinati requisiti ed incompatibilità. Il dibattito si è improvvisamente infiammato quando le Opposizioni hanno ricordato la vicenda del sindaco dell'Azienda di Produzione, più volte affrontata dalle Forze di Minoranza in questo periodo. Presentato da RF anche un OdG, per chiedere l'audizione in Commissione quarta del CdA e del Collegio dei Sindaci dell'AASLP. Ordine del Giorno poi ritirato; il Segretario Canti si è infatti impegnato ad adoperarsi affinché venga convocata a stretto giro la Commissione. I lavori riprenderanno in seduta serale. Probabile, comunque, una conclusione della sessione in netto anticipo rispetto ai tempi prefissati. Prevista, nel pomeriggio di venerdì, l'elezione dei nuovi Capitani Reggenti.
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