CGG: dopo la ratifica del “decreto Covid” il comma sulle Istanze d'Arengo. Concordia in Aula
Si è ripartiti con l'ultimo decreto in attesa di ratifica quello sulla proroga delle disposizioni per la gestione della pandemia. Misure blande – aveva ricordato in mattinata il Segretario Ciavatta -, e questo in ragione dell'efficacia della massiccia campagna vaccinale effettuata in Repubblica. Approvato l'unico emendamento proposto dal Governo, che sposta il termine della validità del decreto al 6 ottobre, anziché al 30 settembre; e questo per evitare sovrapposizioni con le cerimonie di insediamento della nuova Reggenza.
E poi la proposta di modifica avanzata da Libera, in merito alla possibile sospensione del personale sanitario ISS che non si sottoponga volontariamente a vaccinazione; obiettivo dell'emendamento è che si tenga conto non solo dell'avvenuta immunizzazione, ma anche di una eventuale documentazione attestante il possesso del necessario numero di anticorpi, o l'utilizzo di tamponi pagati dallo stesso dipendente. Una misura, ha spiegato Michele Muratori, anche per sopperire alla carenza di personale in questo periodo; punto, questo, sul quale concorda anche Nicola Renzi, RF. Emendamento di buon senso, ha premesso il Segretario alla Sanità, sul quale è utile un approfondimento. Ma al momento – ha spiegato – non vi sono le condizioni per un'approvazione, perché sarebbe necessario un confronto preliminare all'interno della struttura sanitaria. Disponibilità, comunque, ad un dialogo su tali ipotesi di modifica.
Soddisfatta, per l'impegno in questo senso del Segretario, Michela Pelliccioni, DML. Sulla stessa linea Alberto Giordano Spagni Reffi, RETE; espressa fiducia, nell'operato del Segretario di Stato, anche da Mirko Dolcini, Domani Motus Liberi, che ha sottolineato l'efficacia del tampone nel contrastare i contagi, pur nella consapevolezza delle conseguenti difficoltà organizzative. Iro Belluzzi, NPR, auspica una campagna, all'interno dell'ISS, per verificare la carica anticorpale dei singoli operatori, anche in vista di una possibile terza dose vaccinale. La struttura sanitaria si trova oggi in estrema difficoltà, ha ricordato Miriam Farinelli, RF; dobbiamo confrontarci e trovare nuove soluzioni in tempi brevi. Per molti aspetti l'emendamento di Libera ci appassiona e apre una riflessione importante, ha dichiarato Francesco Mussoni, PDCS; ma ci deve essere il realismo del Governo e del Segretario alla Sanità, che deve fare una valutazione allo stato attuale. San Marino – ad avviso di Denise Bronzetti, NPR - potrebbe essere un paese guida, considerando il dato anticorpale; una posizione che dovrebbe essere portata a conoscenza dei vari organismi internazionali. Emendamento, infine, bocciato. Via libera, invece, all'unanimità, all'intero decreto.
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A questo punto si è passati alla trattazione di 3 Istanze d'Arengo; la prima per l'istituzione di una Commissione Speciale per il contrasto di intolleranza, razzismo e istigazione all'odio e alla violenza. Tematica quantomai d'attualità, ha sottolineato il Segretario Tonnini; che ha insistito anche sull'importanza del tessuto culturale, e posto l'accento sulla possibile implementazione delle funzioni della Commissione Pari Opportunità, nel solco delle raccomandazioni dell'ECRI. Da qui un parere favorevole all'istanza. Sulla linea del Segretario, Paola Barbara Gozi, PDCS. Istanza d'arengo con un “contenuto importantissimo”, ha sottolineato Giuseppe Maria Morganti, Libera; “molto bene hanno fatto i presentatori a richiamare l'attenzione del Consiglio Grande e Generale; l'obiettivo vero è sensibilizzare la comunità”. Un ringraziamento, ai proponenti, anche da Gerardo Giovagnoli, NPR, che ha sottolineato i pericoli derivanti da un utilizzo sconsiderato dei social media. Favorevole anche Andrea Zafferani, RF; “una prima iniziativa utile per passare da una fase retorica ad una fase fattuale”. Problematiche in aumento, in questo periodo storico, ha osservato Denise Bronzetti, NPR; che non ha mancato di fare un richiamo alla politica, affinché non sia di cattivo esempio. Concorde Carlotta Andruccioli, DML. Favorevole anche Adele Tonnini, RETE, e Vladimiro Selva, Libera, che ha espresso tuttavia perplessità sull'ipotesi di fornire un ulteriore carico di lavoro alla Commissione Pari Opportunità. Istanza approvata all'unanimità. La successiva aveva invece ad oggetto la definizione di politiche a sostegno della famiglia per contrastare il calo demografico. Il Segretario Ugolini ha riconosciuto come sul Titano – come in altri Paesi - si stia assistendo ad un forte calo demografico, anche a causa della pandemia; in contrazione anche la natalità. Sottolineati anche gli squilibri che si determinano nella sostenibilità sociale. Elencati poi gli interventi già effettuati, che necessitano tuttavia un'implementazione. Tali tematiche sono elemento centrale del programma di Governo; ricordati da Ugolini anche la costituzione di un gruppo specifico e l'impegno del Congresso di Stato; si punta insomma ad un progetto di legge coordinato. Da qui il parere favorevole all'istanza. Maria Cristina Albertini, PDCS, ha parlato fra le altre cose degli effetti della pandemia, che ha provocato insicurezza e precarietà nei giovani. Necessarie, insomma, a suo avviso, politiche di sostegno alle famiglie, riconsiderando le attuali e monitorandone i progressi. Si parla troppo poco di queste tematiche, che sono estremamente importanti, ha riconosciuto Alessandro Bevitori, NPR. Il primo riferimento deve andare alla questione degli assegni familiari – ha detto – che sono completamente inadeguati. Da Francesca Civerchia, PDCS, una considerazione sul “ruolo della donna”; per incentivare le nascite non si può pensare a relegare le donne nel contesto domestico – ha detto -, bisogna portare avanti un insieme di tutele dei diritti che ancora oggi mancano, ad esempio sui luoghi di lavoro. “Una donna deve trovarsi nella condizione di autodeterminarsi”; ricordato anche il PdL a tutela delle ragazze madri. Apprezzamento, per questo intervento, da Daniela Giannoni, RETE. Non è solo un problema economico il sostegno alle famiglie – ha precisato – ma anche di opportunità. La tematica sollevata dall'istanza è molto importante, ha affermato Paolo Rondelli; la denatalità – ha aggiunto - va affrontata anche in un ambito di educazione della genitorialità e prevenzione di eventuali patologie che possano incidere sulla fertilità. Sollecitata poi una rete sociale che sostenga la famiglia, di qualsiasi tipo. La maternità è un investimento della società, ha detto Miriam Farinelli, RF, che ha parlato di un calo del 30% delle nascite dal 2015. Un posto fondamentale – ha osservato - deve trovarlo il sostegno alla procreazione assistita. Il Segretario di Stato Fabio Righi ha definito il tema “strutturale”, con grandi effetti sull'economia; dalle visite nelle imprese sammarinesi – ha riferito – è emersa un'attenzione particolare alle esigenze delle lavoratrici, con la predisposizione – in alcuni casi – di veri e propri asili. Sensibilità – sottolinea – da premiare. Tematiche che hanno mille sfaccettature, ha rimarcato Iro Belluzzi, NPR, altrettante le azioni da portare avanti. “Proviamo a passare all'azione, Segretario”, ha detto Andrea Zafferani, RF, “iniziamo da qualche parte”; dal dibattito – ha aggiunto - sono emerse indicazioni interessanti, ma che rischiano di restare qui. Ad avviso di Giovanni Zonzini, RETE, il fattore determinante del calo della natalità è culturale, e non è possibile contrastarlo unicamente con provvedimenti di carattere economico. Citati i casi di alcuni Paesi occidentali, come Francia o Stati Uniti, che grazie all'immigrazione riescono a mantenere positivo il tasso di natalità; anche se l'immigrazione – ha aggiunto - porta a conflitti sociali all'interno di una collettività. Suggerita infine l'ipotesi di una accurata pianificazione demografica. Istanza accolta infine all'unanimità. Infine l'Istanza d'Arengo per il ripristino della preferenza unica, in materia elettorale. Il Segretario di Stato Elena Tonnini ha ricordato le consultazioni referendarie del 2016 e del 2019, con le attuali 3 preferenze per i cittadini residenti. Riflessioni poi sugli effetti del primo referendum, con l'arrivo in Aula di consiglieri con pochissime preferenze, con un “grave problema di rappresentatività”. “Abbiamo già lo specchio – ha allora sottolineato - di ciò che succederebbe con il ripristino della preferenza unica”. Da qui il parere contrario della Segreteria. Denise Bronzetti, NPR, ha citato il caso di chi proponeva, e propone, di inserire la preferenza unica, portando come motivazioni quelle di evitare cordate o creare un rapporto stretto fra l'elettore e il proprio rappresentante. Dati alla mano ha dimostrato di non funzionare, ha detto. Sul punto RETE ha cambiato idea, ha osservato Matteo Ciacci, Libera, che ha riproposto l'idea della preferenza di genere.