CGG: dopo un dibattito a tratti acceso, sul pdl di riforma del processo penale, l'Aula sembra ritrovare la concordia
Seduta notturna, ieri, interamente dedicata al dibattito sul progetto di legge che mira ad incrementare garanzie ed efficienza del processo penale: ultimo tassello del “pacchetto Giustizia” portato in Aula dal Segretario di Stato Ugolini. Confronto a tratti acceso; esponenti delle Opposizioni hanno ribadito le critiche già avanzate nei giorni scorsi, e riguardanti l'introduzione del Giudizio di terza istanza. Pur non essendo contrarie in linea di principio, le forze di Minoranza hanno infatti puntato il dito contro le modalità di questa innovazione; evocando possibili effetti su processi quali il “Conto Mazzini” e il “Caso Titoli”. Ci si interroga, in particolare, sui tempi di prescrizione, e se si interrompano, in caso di ricorso. Rivendicata, dai banchi di Libera, anche la possibilità di esprimere critiche all'operato di Giovanni Canzio, pur sottolineandone l'altissima statura di giurista. Ci sono valutazioni che hanno lasciato perplessi, è stato detto.
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Dirigente del Tribunale difeso a spada tratta, invece, dalla Maggioranza; che invita poi a valutare senza pregiudizi il testo di legge e le sue tutele. Non ci può essere – ha detto dal canto suo il Segretario Ugolini - una “Giustizia selettiva”. Dibattito molto articolato; proseguito anche nella mattinata di oggi. Penso che intervenire sul processo penale sia assolutamente giusto – ha dichiarato Andrea Zafferani, RF -; “ci sono degli interventi positivi”; citati ad esempio i limiti alla carcerazioni preventiva. Alcuni miglioramenti proposti dall'Opposizione – ha però aggiunto - potevano essere accolti. E poi il tema realmente “divisivo”: le modalità di introduzione del terzo grado di giudizio, “che probabilmente – sostiene Zafferani - creerà un gigantesco colpo di spugna su alcuni procedimenti caldi”.
Invocato nuovamente, allora, il “blocco della prescrizione”. Rivendicata, anche dal consigliere di RF, la possibilità di muovere obiezioni all'operato di Canzio. Un provvedimento che il Paese attende da decenni, afferma dal canto suo Matteo Rossi, NPR; che modernizza la nostra struttura giudiziaria e tutela il diritto di Difesa. Ha anche parlato di un atteggiamento tutto sommato costruttivo da parte di Repubblica Futura; pur criticando un passaggio dell'intervento di Nicola Renzi. Apprezzamento, inoltre, per gli interventi dei due consiglieri fuoriusciti da NPR. E poi su Libera: “avete governato 3 anni”, avete avuto 3 anni per far si che il Conto Mazzini arrivasse al suo compimento. “Rifuggo completamente il giustizialismo da bar”. Lo stato in cui si trovava la Giustizia prima dell'inizio di questa legislatura era di “emergenza”, ha detto Emanuele Santi, Rete; che ha parlato di ingerenze continue fra giustizia e politica. Ciò che è stato fatto in questi due anni ha ristabilito un ordine, ha aggiunto. Il Dirigente Canzio ha ridato autorevolezza ed equilibrio a un “Tribunale allo sbando”. E sul giudizio di terza istanza; “non accetto che si possa strumentalizzare una legge sempre e comunque su alcuni casi”.
Da Giuseppe Maria Morganti, Libera, un iniziale apprezzamento di massima della legge. “Riconosciamo importanti ed approfondite analisi” fatte dal gruppo di lavoro. Non siamo contrari neppure al percorso avviato per la terza istanza, ha aggiunto. “Oggi si crea oggettivamente l'apertura di una nuova fase processuale, capace di modificare sia la sentenza di primo grado che quella di appello”. “Una bellissima opportunità”; “ma tutti i cittadini sanno perché arriva oggi questo provvedimento”. Morganti parla di un articolo “frettoloso”; in commissione – ha ricordato - è nata la necessità di capire come la terza istanza possa essere attivata. “E non prevede la questione dei tempi di prescrizione dei reati”; l'articolo di questo non si occupa. “Un ottimo risultato” questo pdl, afferma Alessandro Scarano, PDCS. “Un primo passo, organico, che va ad incidere su più fronti”; in attesa di una revisione complessiva della materia. Ricordate alcune delle innovazioni: dall'introduzione di un termine di durata massima per le misure cautelari, alla possibilità di archiviazione per particolare tenuità del fatto; dal patteggiamento, alla modifica della disciplina dell'appello. E sul ricorso in terza istanza: “sono state manifestate dalle opposizioni forti contrarietà perché si ipotizza che questo possa andare a beneficio di qualcuno”; ma contesta l'opportunità di richiamare, in Aula, procedimenti specifici, considerandola una forma di ingerenza. “Non c'è alcun timing sospetto”.
A questo punto – esaurito il dibattito - la replica del Segretario Ugolini: il gruppo di lavoro – ha precisato - è intervenuto sugli “snodi più sofferenti”; c'erano delle esigenze manifestatesi nel tempo in modo sempre più impellente. Sottolineature, poi, sul metodo; e sulle tempistiche della terza istanza, che hanno ricalcato – ha rimarcato – quelle dell'Appello. Bisogna smettere di mettere pressione sui magistrati – ha aggiunto - con questo “can can” mediatico. In sede di replica Alessandro Mancini, NPR, ha osservato come il dibattito abbia preso una “deriva politica”. Difeso poi il lavoro del Dirigente Canzio. Più che in un'aula parlamentare – ha detto - sembra di essere in un'aula di tribunale. Infine un auspicio: “che San Marino torni ad essere un Paese normale”. Andrea Zafferani, dal canto suo, ha dato lettura ad un emendamento predisposto da RF – sulla terza istanza -, invitando l'Aula a condividerlo. Nel testo si prevede la sospensione del termine di prescrizione con il deposito della sentenza in appello e fino al termine del giudizio di terza istanza. Vladimiro Selva, Libera, ha ricordato come nel pdl in esame sia prevista la sospensione dell'esecuzione della sentenza di II grado, ma non dei termini di prescrizione; “che sono molto brevi, rispetto a quelli italiani”. Da qui l'invito a fugare ogni “sospetto” con un apposito emendamento. “Dibattito molto deludente”, ha dichiarato Nicola Renzi, RF, “non ci sono state tante risposte agli interrogativi che abbiamo posto”. Un attacco poi a RETE: dovete spiegare ontologicamente – ha tuonato - come siete passati dalle arance e dal giorno di festa nazionale per l'arresto di Gabriele Gatti a queste posizioni. Giovanni Zonzini, RETE, ha definito “ragionevole” la proposta di valutare una sospensione della prescrizione nelle fasi successive alla sentenza d'appello, in caso di presentazione di ricorso in terzo grado. Intervento di “buon senso”, ad avviso di Luca Boschi, Libera. Apertura, dalle fila della Maggioranza, anche da parte di Gerardo Giovagnoli, NPR: “sono d'accordo con la proposta di emendamento”, se può servire “per stemperare il clima”. Una situazione di questo genere non può essere solo per alcuni casi; la tematica va affrontata con rigore ed uniformità, ha dichiarato Paolo Rondelli, RETE. “La Giustizia è sempre uguale per tutti”. Apprezzati, da Matteo Ciacci, Libera, gli interventi dei consiglieri Zonzini e Scarano. Ribadita l'opportunità di un blocco della prescrizione, da legare a tempi celeri del giudizio di terza istanza. La proposta avanzata dalle Opposizioni “può essere condivisibile”, ha detto Maria Luisa Berti, NPR; introducendo però questo elemento, bisogna fare in modo che sia tutelato uno dei principi cardine dell'ordinamento: “la speditezza dei procedimenti”. Opportuno allora, a suo avviso, inserire un termine della terza istanza. “Siamo disponibili ad un ragionamento per trovare un testo condiviso dall'intera Aula”. Come partito condividiamo questa proposta, ha dichiarato dal canto suo Gaetano Troina, DML. “Piena disponibilità da parte nostra”. Replica finale del Segretario di Stato Ugolini, che ha ringraziato i componenti della struttura giudiziaria, a partire dal Dirigente Canzio. E non è mancata una disponibilità riguardo agli spunti emersi nel dibattito. La seduta è stata temporaneamente sospesa, per permettere alle parti di confrontarsi. I lavori riprenderanno alle 15.
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