CGG: giunto all'ultimo miglio l'esame della Finanziaria. In Aula emendamenti concordati e non solo
L'esame della Manovra è ripreso nel pomeriggio; dopo il raggiungimento di un accordo – ieri, in notturna - fra Opposizione, Esecutivo e Maggioranza che ha portato al ritiro di gran parte degli emendamenti aggiuntivi sul tavolo. Trovata la quadra al contempo su una decina di proposte ritenute di primaria importanza dalle forze di Minoranza, e giudicate accettabili dalla controparte. In alcuni casi è stata necessaria una riformulazione, all'esito di lunghe mediazioni.
Si è tuttavia partiti per così dire “in salita”, da un emendamento promosso da tutte le forze di Minoranza e rimasto fuori dalle trattative: quello che prevede – è stato detto – un adeguamento all'inflazione degli scaglioni d'imposta, a tutela dei redditi più bassi. C'è chi ha riconosciuto come una simile proposta sia venuta da un'istanza forte anche delle forze sindacali. Negativo il feedback della DC, che ne ha chiesto il ritiro; per motivi non solo politici, anche tecnici: poiché ad esempio - è stato sottolineato - “ci si dimentica” dei redditi dei lavoratori autonomi e delle associazioni di categoria. Nel dibattito è stato toccato più volte il tema della “rappresentatività”.
Il Segretario Gatti ha sottolineato dal canto suo come interventi simili – con approccio redistributivo - vadano affrontati in un contesto più allargato e con le dovute tempistiche. Emendamento respinto infine con 30 voti contrari e 23 favorevoli.
Si è poi passati alle proposte sulle quali effettivamente è stato trovato un accordo Maggioranza-Opposizione. Libera ha illustrato la prima, che prevede una rivalutazione di circa il 20% degli importi degli assegni famigliari e la previsione di un ulteriore aumento del 10% una volta introdotta l'ICEE. RF ha espresso al contempo rammarico per i ritardi in questa Legislatura nell'introduzione dell'ICEE; ribadendo l'impegno sul fronte della tutela del potere d'acquisto delle famiglie, come risposta ad inflazione e caro-vita. Intervento utile, ha riconosciuto la DC; anche perché aumentano le famiglie composte da un solo coniuge con figli.
Si può fare di più, ma è una “bella risposta” che Governo e Maggioranza vogliono dare. Soddisfazione è stata espressa anche da DML; finalmente “affrontiamo il Bilancio con buon senso” con interventi utili per la cittadinanza. “Paradossale” - ha osservato il Gruppo Misto - come si possa gioire di un “piccolissimo contributo” dello Stato alle famiglie, che oggi si trovano sempre più in difficoltà; da qui, per la prossima Legislatura, l'auspicio di politiche sociali più incisive. Emendamento approvato all'unanimità. Una più spiccata connotazione “sociale” della Manovra, insomma. Come confermato anche dal provvedimento successivo; in base al quale – in attesa della messa a punto dell'ICEE o all'entrata in vigore del nuovo strumento unico di sostegno alle famiglie – è disposta l'introduzione di un “reddito minimo” di 800 euro mensili per i nuclei familiari residenti in difficoltà economica. Con maggiorazioni di 200 euro per ogni altro convivente. Nessun dibattito.
Libera ha illustrato anche l'emendamento successivo – elaborato a quanto pare in “tandem” con RETE -, sul tema dell'emergenza abitativa. Si istituisce l'”Osservatorio del Mercato Immobiliare Sammarinese”, rivolto a operatori e cittadini; per garantire - fra le altre cose - massima trasparenza al sistema e promuovere l'interscambio di informazioni. Prevista anche la predisposizione di una relazione annuale – da trasmettere alla Commissione Finanze - sull'andamento del mercato di compravendite ed affitti. Segnalata da più parti l'assenza di dati, da qui l'interesse per il provvedimento. RF ha dato lettura al provvedimento successivo, riguardo la cessione remunerata di energia da fonti rinnovabili all'AASS, da parte di persone fisiche. Il compenso – inferiore rispetto alle tariffe di mercato - sarà riconosciuto solo una volta esauriti gli incentivi ottenuti per l'installazione dell'impianto. L'obiettivo è anche ottimizzare gli spazi, mettendo in rete l'eventuale surplus energetico. Soluzione “win-win”, è stato sottolineato. Sarà l'Autorità per l'Energia a stabilire la tariffa di cessione.
Tematiche sulle quali Repubblica Futura insiste da tempo. Voto all'unanimità. Cui è seguito il vaglio all'emendamento che prevede l'istituzione per legge di un “Tavolo congiunto per la vigilanza ed il controllo delle attività economiche”, composto da vertici di AIF, Corpi di Polizia, Uffici pubblici ed un rappresentante di BCSM. E ciò – ha spiegato RETE - per una capillare ricognizione dei controlli, un aggiornamento degli strumenti di prevenzione di fenomeni distorsivi, l'elaborazione di protocolli operativi e di proposte di aggiornamento normativo. Annualmente, poi, la presentazione a Congresso e Commissione antimafia di una relazione sull'attività svolta. Sul problema del calo della natalità l'emendamento che istituisce una “Commissione Speciale sull'andamento demografico”: organo consultivo, che riferisce a Congresso e Consiglio.
E ciò anche in vista di una riforma del sistema di welfare. RF ha osservato come l'attuale dinamica demografica - se non modificata - creerà grossissimi problemi di sostenibilità al Bilancio dello Stato. Si punta dunque ad invertire la tendenza. Presentato quindi un emendamento a sostegno di piccole imprese e liberi professionisti; dove si riconosce l'opzione di un calcolo del contributo del fondo pensione al reddito effettivamente conseguito nell'esercizio di competenza per due esercizi. Libera ha parlato di un clima non favorevole – a livello di fisco e burocrazia - alla piccola impresa; da qui la necessità di risposte, al netto degli interventi già messi in campo. Tutti d'accordo in Aula. Si è passati quindi ad un emendamento che riconosce ulteriori deleghe al Congresso: dall'avvio del tavolo tripartito per la definizione di interventi su riduzione dell'orario settimanale e detassazione del welfare aziendale, all'adozione di un decreto per la redazione del Codice di Amministrazione Digitale: quest'ultimo un input del Gruppo Misto, che ha insistito sulla necessità di un'evoluzione tecnologica non solo nella PA, anche nel settore privato. Infine un ultimo emendamento concordato da tutti i gruppi sul tema cannabis.
Giovanni Zonzini, RETE, ha spiegato come l'idea del Movimento fosse la depenalizzazione dell'uso personale. Poi una lunga mediazione che ha portato ad una riformulazione. L'attuale testo prevede che per il possesso o l'uso di quantità fino a 3 grammi di cannabinoidi, si passi dal misfatto alla contravvenzione. Dunque non più la teorica previsione della prigionia, ma il pagamento di una multa. Sempre non vi sia entro 5 anni una recidiva. La politica – ha aggiunto - è compromesso; in questo caso tra la posizione di RETE – estremamente libertaria – ed altre agli antipodi. Resta tecnicamente un reato, ha aggiunto. Non si tratta di una rivoluzione, si rimane nel solco del proibizionismo. Ma è un passo in avanti – ha aggiunto - che eviterà di rovinare la vita a dei ragazzi e semplificare le incombenze del Tribunale per fatti oggettivamente non pericolosi per nessuno. Auspicata l'unanimità.
Senonché Gino Giovagnoli, PDCS, ha subito annunciato il proprio voto contrario. E' una delle poche volte che non seguo le indicazioni della mia forza politica, ha detto; penso che l'Aula non debba sprecare tanto tempo per un simile provvedimento, i nostri giovani non hanno bisogno di drogarsi, ma che la politica si adoperi per progetti seri, visto il periodo travagliato. Rossano Fabbri, NPR ha tuttavia sottolineato come si stia solo diminuendo la pena per una particolare casistica, e per la prima volta. Francesco Mussoni, PDCS, ha detto come a suo avviso si parta dalla cannabis per arrivare ad altre dipendenze. Ha sottolineato come ieri, per sbloccare la situazione di stallo, si sia dovuto “paradossalmente” affrontare questo tema, cercando la formulazione “più adeguata possibile”, che ancora garantisse una deterrenza e una non legalizzazione. Dai banchi di Libera e Gruppo Misto si è piuttosto parlato di un passo di civiltà; mentre RF ha osservato come la pena debba avere finalità rieducative, e non afflittive. Da più parti infine l'invito a non sottovalutare situazioni di disagio.
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