Cgg: passano i decreti 78 e 80, ora le Istanze. Unanimità sui "Fatti di Rovereta"
L'Aula procede quindi spedita con gli altri decreti e le istanze. In Aula non ci sono i Consiglieri di Rete e Mdsi, che non parteciperanno neanche alla seduta di agosto. All'esame del Consiglio l'istanza che chiede di eliminare discriminazioni delle lavoratrici precarie in stato di gravidanza nelle graduatorie per l'insegnamento. Si solleva il velo su una realtà in cui spesso i diritti fondamentali non vengono riconosciuti. Il Segretario Zanotti non lo nasconde, lo evidenzia il tasso stesso di disoccupazione femminile, “non in linea – dice il Segretario agli Interni - con quello maschile”. Parla del settore privato, facendo riferimento a casi di demansionamento, mobbing, perdita del lavoro. L'istanza non viene accolta perché nel caso specifico "non ci sono differenze fra settore scuola e resto della Pa e norme disciplinano la materia del punteggio". Si rende però necessaria l'introduzione di misure utili per la tutela delle donne in gravidanza e maternità in un contesto più ampio. “Il modello in cui si erano pensate tutele e diritti si scontrano con modalità di lavoro differenti” spiega Enrico Carattoni. Sarebbe bene – aggiunge - armonizzare queste norme nella pa e nel settore privato. L'invito a sedersi ad un tavolo viene raccolto dalle opposizioni. “Possiamo metterci al lavoro per trattare la materia” dice Denise Bronzetti, Pasquale Valentini coglie lo spunto dell'Istanza per mantenere viva l'attenzione e approfondire il tema della non discriminazione nella maternità. Si passa alle istanze che riaprono pagine dolorose della Repubblica. C'è la richiesta di modifica dell’attuale denominazione della Via “Il Contradino” in Via “Giuliano Gozi” o “Il Contradino dei Gozi”. Era già stata presentata quattro anni fa non passando per una manciata di voti. Da una parte c'è l'aspetto umano di chi, come la proponente, chiede di superare vecchi rancori, riconoscendo il dolore anche di chi fu rinnegato, non cancellando ciò che fu fatto di buono. La Giunta ha già espresso parere negativo, il governo "non vuole riaprire ferite dilanianti, né dividere i cittadini dando spazio a costruzioni ideologiche". Il Consiglio respinge con 26 voti. Si parla, poi, dei Fatti di Rovereta. A distanza di 60 anni i sentimenti sono ancora vivi ma il dibattito si svolge in un clima sereno, con soddisfazione del Segretario Zanotti che rileva “che un dialogo pacato su temi cosi controversi è possibile”. E' respinta all'unanimità la richiesta di un'epigrafe in memoria del colpo di Stato del 1957. Sempre all'unanimità viene respinta l'istanza per inserire nei programmi di storia sammarinese della scuola secondaria superiore uno studio maggiormente approfondito dei “Fatti di Rovereta”. Ma all'unanimità si arriva ad un odg condiviso, che esprime la volontà collettiva di fare chiarezza rispetto a quel periodo storico. C'è confronto e collaborazione. C'è chi applaude.