CGG: respinta l'Istanza d'Arengo per il ripristino della preferenza unica
Domani il via all'iter consiliare per il “pacchetto Giustizia”
Lavori pomeridiani, del Consiglio, incentrati sul comma riguardante le Istanze d'Arengo. 3 quelle in esame. Ampio consenso per quella sul contrasto di intolleranza, razzismo e istigazione all'odio e alla violenza. Così come per l'istanza avente ad oggetto la definizione di politiche a sostegno della famiglia, per contrastare il calo demografico; dai banchi di RF, e poi di Libera, non è tuttavia mancato l'invito al Governo affinché si passi all'azione. Entrambe le istanze d'arengo, comunque, sono state approvate all'unanimità.
La seduta si è poi conclusa con l'analisi di un'istanza riguardante un argomento che in passato aveva infiammato l'Aula: il ripristino della preferenza unica, in materia elettorale. Il Segretario di Stato Elena Tonnini, dopo aver ricordato le consultazioni referendarie del 2016 e del 2019, ha espresso parere contrario; ricordando l'arrivo, nella precedente legislatura, di consiglieri con pochissime preferenze, e questo – ha aggiunto - con un “grave problema di rappresentatività”. Numerosi gli interventi – sia da consiglieri di Maggioranza che di Opposizione -, per un tema che continua ad appassionare la politica. L'Istanza, infine, è stata respinta con 1 voto favorevole e 29 contrari.
Aula impegnata, in precedenza, nella ratifica di una serie di decreti; fra questi il più recente, in materia Covid. E ha stimolato un dibattito quantomai ampio e costruttivo un emendamento proposto da Libera, affinché – per il personale sanitario ISS - si tenga conto anche dei titoli anticorpali e dei tamponi, non solo dell'avvenuta vaccinazione. Proposta definita di buon senso dallo stesso Segretario Ciavatta; ma è necessario – ha spiegato - un confronto preliminare all'interno della struttura sanitaria. Da qui un impegno in questo senso. Si avvicina intanto il punto nodale di questa sessione.
Domani mattina l'avvio dell'iter consiliare di una riforma ad ampio spettro della Giustizia. Si partirà dall'analisi del PdL forse più audace – l'unico, del “pacchetto” che porterà in Aula dal Segretario Ugolini, avente rilevanza costituzionale –: la riforma dell'Ordinamento Giudiziario. L'obiettivo è mettere a sistema – tenendo conto degli standard europei - una materia fino ad ora disciplinata da fonti normative di rango inferiore. Fra le altre cose si introduce la distinzione tra Magistrati di carriera e per specifico incarico. Si delineano percorsi di reclutamento, carriere, incompatibilità, responsabilità; oltre ad una disciplina compiuta delle figura del Magistrato Dirigente. E poi una decisa riduzione dei componenti del Consiglio Giudiziario, ed una – per così dire - “spoliticizzazione” della sua componente laica.
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