CGG: RETE sollecita la pubblicazione integrale dell'Accordo UE entro il 31 dicembre

CGG: RETE sollecita la pubblicazione integrale dell'Accordo UE entro il 31 dicembre.

Lavori ripresi dal comma comunicazioni. Primo ad intervenire nella seduta pomeridiana Giovanni Zonzini, RETE. Si è soffermato su tematiche già oggetto di interpellanza, da parte del Movimento; a partire dall'andamento dei prezzi degli affitti. Ha segnalato un sostanziale raddoppio degli importi. Riflessioni poi sui dati delle dichiarazioni dei redditi che dimostrano – ha sottolineato - come dal 2014 al 2022 i profitti delle società siano cresciuti di circa il 120% nella media delle dichiarazioni, a fronte di un 9% medio per i lavoratori. Ha dunque rimarcato come non vi sia stata la capacità di distribuire la ricchezza. Una situazione alla quale sindacati e politica – ha osservato – devono fare fronte; “una crescita che si basa sulla compressione salariale”. Sull'Accordo UE ha insistito sulla necessità di una “attività di trasparenza” verso la cittadinanza. Ora – ha detto - non c'è più l'”alibi” del segreto. Da qui la necessità di un confronto sulla “lettera” del testo, senza preconcetti ideologici. Depositato a questo punto un OdG nel quale si impegna il Congresso a pubblicare entro il 31 dicembre il testo integrale degli accordi e proseguire, intensificandola, la campagna informativa anche attraverso periodiche serate di confronto con la popolazione. Iro Belluzzi, Libera, ha stigmatizzato quelli che ha definito i “diktat” della DC sulle future alleanze. Al contempo ha espresso perplessità riguardo un'immediata pubblicazione, non elaborata, dei testi degli accordi; paventando un rischio strumentalizzazione. A suo avviso il Referendum andrà celebrato solo quando si avrà conoscenza dei contenuti e delle potenzialità dell'Accordo. Auspicato un dialogo tra le varie forze che porti a visioni di prospettiva. Quindi Grazia Zafferani, Gruppo Misto; “sono fiera di essere una montanara”, ha subito detto, con riferimento ad una precedente dichiarazione in Comma Comunicazioni del Segretario Andrea Belluzzi riguardo l'ipotesi di referendum. Un cenno anche alla Visita di Stato del Presidente italiano Mattarella: il messaggio di un buon rapporto di vicinato – ha premesso - serve a San Marino e all'Italia ed è “oggetto di fierezza per la nostra Repubblica”. A suo avviso, tuttavia, sarebbe stato più opportuno un messaggio di appoggio all'Accordo al termine del referendum. Come Demos abbiamo l'unica bussola nell'interesse dei sammarinesi. Non ammetteremo giochi di potere sulla testa dei cittadini: prima il dibattito poi il referendum. Roberto Ciavatta, RETE, è partito richiamando la votazione all'ONU di San Marino per un cessate il fuoco a Gaza. Una conferma – ha detto - che la precedente astensione fosse stata determinata da un errore di comunicazione al corpo diplomatico. Ha poi definito un evento di portata storica la parafatura dell'Accordo UE. “Il referendum ci sarà” - ha detto - perché o lo promuoverà qualche forza politica o la cittadinanza. La sfida a suo avviso è illustrare i vantaggi o la “riduzione degli svantaggi” determinati dall'Accordo di Associazione; del quale – secondo Ciavatta – il Paese non può fare a meno. Pur tornando a sottolineare di come alcuni benefici di cui spesso si parla – dall'accesso ai fondi europei, all'acquisto della moneta dalla BCE – non siano in realtà previste. Quindi il Segretario Teodoro Lonfernini. “Credo che il periodo che il Paese sta vivendo sia assolutamente straordinario”; il compimento di un lungo lavoro in termini di credibilità ed autorevolezza. Complimenti al Segretario Beccari e a tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungimento dell'obiettivo, da comunicare a tutti i cittadini. Ha poi dichiarato come la DC non abbia alcun timore di un referendum, che a suo avviso non può che essere propositivo; da qui la prospettiva di una campagna referendaria nella quale spiegare quali prospettive apra l'Accordo. Ricordato poi l'appuntamento, in questa Sessione, con la Legge di Bilancio: spero che l'Aula sia matura. Ha definito poi “forse avventato” l'annuncio dello sciopero generale da parte dei sindacati. “Non vi sono le ragioni”; “in questi anni abbiamo costruito il futuro” ricordando l'occupazione, i rapporti internazionali, le performance dell'economia reale. Un invito dunque alle 3 sigle a rivedere quella decisione. Mirko Dolcini, DML, si è soffermato sulla parafatura dell'Accordo: “un traguardo politico importante”, ma adesso è necessario analizzare il testo, poi una consultazione popolare. “Sarà una pietra miliare” in questo percorso, perché è importante – ha osservato - che su un tema così importante si esprima la cittadinanza, verso la quale l'Accordo è diretto. Diversamente sarebbe a rischio la governabilità. Un plauso poi alla posizione tenuta da San Marino all'ONU per un cessate il fuoco in Medio Oriente; prendendo una posizione diversa ad esempio rispetto alla stessa Italia, che si è astenuta. Daniela Giannoni, RETE, ha espresso soddisfazione per la conclusione del negoziato con l'UE, ma “eviterei trionfalismi”, “perché questo è solo il punto di inizio”. Si è poi detta stupita che si demonizzi l'ipotesi referendaria, essendo espressione di democrazia diretta. A suo avviso, tuttavia, in questo momento sarebbe un referendum ideologico, non essendovi consapevolezza dei contenuti e dei pro e dei contro. Necessario allora un “dibattito serio”. Secondo Vladimiro Selva, Libera, è in corso una deriva populista in Europa, e vede nell'UE una difesa da questo fenomeno. Ha dichiarato di non sapere se l'Accordo parafato sia il miglior punto di mediazione raggiungibile, sottolineando tuttavia come non sia una scelta cui si può venir meno. Non arrivare in fondo – ha osservato - sarebbe drammatico da un punto di vista diplomatico. Sul tema anche Eva Guidi, che ha ricordato il precedente referendum sull'adesione, che mancò il quorum; e da lì si sviluppò comunque un dibattito sfociato poi nella giornata di ieri a Bruxelles. “E' il momento che tutti si ribocchino le maniche per lavorare insieme e cogliere le opportunità” e limitare gli svantaggi. Fondamentale a suo avviso essere trasparenti con la popolazione. Riflessioni anche sul caro-vita ed il costo degli affitti, in vista del dibattito sulla Manovra. Sollecitato infine un fronte comune per dare risposte al problema della denatalità. Sandra Giardi, Gruppo Misto, ha sottolineato come nel corso di 10 anni molti cittadini possano avere cambiato idea rispetto ad un percorso di integrazione europea. Sollecitata una campagna informativa, poiché “è un progetto che avrà un impatto forte sul Paese”. Per accettare all'unisono un Accordo di Associazione occorrerebbe prima adeguare la PA e tutti gli organismi che la compongono. “San Marino non ha più la possibilità di sbagliare”, ha dichiarato Alessandro Bevitori, Libera, ricordando l'indebitamento del Paese. Il rischio, a suo avviso, è “andare dritti verso la bancarotta”. Sull'Accordo di Associazione ha posto l'accento sull'importanza di gestire al meglio la fase che si va ad aprire: dall'informazione alla cittadinanza all'adeguamento della macchina pubblica. Sul Referendum ritiene come soluzione da privilegiare sentire la cittadinanza una volta che avrà valutato l'efficacia dell'Accordo, in maniera informata. Dunque solo dopo l'entrata in vigore del testo. Manuel Ciavatta, PDCS, ha sottolineato l'importanza della Visita di Mattarella e della conclusione del negoziato con l'UE; e ciò per poter comunicare alla cittadinanza come San Marino sia un “Paese stimato” che continua a credere nel cambiamento. Da Sara Conti, RF, altre riflessioni sul tema. La cosa che più mi spaventa è percepire molta paura e dubbi da parte della cittadinanza. Un problema di comunicazione da parte della politica, a suo avviso. Sollecitato allora l'Esecutivo ad un percorso di sensibilizzazione verso la popolazione; Repubblica Futura ha già dato disponibilità a fare la propria parte. Oggi non comprendo chi mette tutto in discussione; dovremmo fare squadra e trovare anche nella popolazione l'accoglimento di un obiettivo voluto, per il quale hanno lavorato più Governi. Infine il Segretario di Stato Marco Gatti; invocata chiarezza nella terminologia, non confondendo l'accordo di associazione con l'adesione. San Marino e Andorra entrano nel mercato unico europeo: un'evoluzione di accordi che il Paese aveva già. Sento molte preoccupazioni, ma non ci rendiamo conto che tante cose già le recepiamo automaticamente dall'UE, con “tantissimi oneri e pochi benefici”. Ha parlato ad esempio delle problematiche legate al comparto industriale. Non mi domando tanto quali saranno i vantaggi, piuttosto cosa perderemmo qualora non riuscissimo a completare l'iter. Si apre “una grande opportunità, che è una sfida”; il nostro vantaggio di essere piccoli consiste nell'essere agili. Posto l'accento anche sulle performance dell'economia sammarinese, e sul giudizio positivo del Fondo Monetario.

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