CGG: Riforma Previdenziale definitivamente approvata dall'Aula
33 i voti favorevoli, 15 quelli contrari, un astenuto
L'esame in seconda lettura della Riforma è ripreso dall'articolo 34: uno dei possibili punti d'inciampo del dibattito. Si tratta infatti della riduzione della scontistica Smac per l'acquisto di carburanti (10 centesimi al litro, invece degli attuali 15); e ciò per una durata di 6 anni. Previsto, nello stesso ambito temporale, un aumento di 10 centesimi a pacchetto del costo dei tabacchi. Il tutto per finanziare il fondo pensioni lavoratori subordinati; si parla complessivamente di circa 2 milioni e 800.000 euro annui. DML ha riproposto un emendamento abrogativo; in un simile momento – è stato spiegato – “intervenire sui costi petroliferi con questa misura lo riteniamo anacronistico”. Giusto rimpinguare il fondo pensioni – è stato osservato –, ma in questo modo si impatta fortemente sui bilanci delle famiglie. Con un simile provvedimento “orizzontale” non si risolvono i “problemi sociali”. Negativo anche il parere di Libera: un intervento che va a depotenziare uno strumento importante, in questa fase, è “poco ragionevole”; “bruttissimo segnale” alla cittadinanza.
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Un esponente di RETE ha sottolineato come l'esborso dello Stato – quanto ai carburanti - resti immutato, ma cambi parzialmente la destinazione. Chi governa – è stato poi aggiunto da un altro rappresentante del Movimento - i conti li deve fare; rammarico per la posizione di DML. Contraria RF, nel momento in cui si fanno gli OdG per chiedere interventi di contrasto al caro-vita si va in senso opposto. Iniqua, ingiusta ed intempestiva – è stato detto – la riduzione della scontistica per i carburanti. Sulla stessa linea Iro Belluzzi, Indipendente di Libera; che ha comunque giudicato positivamente, nel complesso, l'operato della Segreteria Sanità in questa Riforma. Ho anche io qualche perplessità, ha riconosciuto un esponente di NPR. “Curioso” – a suo avviso - inserire uno strumento fiscale in una riforma previdenziale. Infine il Segretario Ciavatta che ha spiegato la ratio dell'articolo: intervento temporaneo, per accompagnare la piena entrata in vigore della riforma con un surplus di entrate. La riduzione dello sconto è su un prezzo del carburante già competitivo a San Marino. L'emendamento è stato respinto con 22 voti contrari e 19 favorevoli. Approvato anche l'intero articolo. Apprezzamento di Libera, invece, per l'articolo successivo, che prevede - per i pensionati che percepiscono la pensione ordinaria di vecchiaia – la possibilità di tornare a lavorare e continuare a percepire la pensione. Molto rapida l'approvazione anche dei successivi articoli. Decisa una pausa, invece, quando si è arrivati alla trattazione dell'articolo 40, che introduce la sospensione della pensione in caso di contributi non regolarizzati. Trovata una quadra su un emendamento condiviso dall'intera Aula, che limita l'operatività della norma ai soli lavoratori autonomi; il dipendente, infatti - ha ricordato Andrea Zafferani di RF -, in caso di irregolarità contributiva, si troverebbe in tale situazione non per propria responsabilità. Dopo la conclusione dell'esame dell'articolato le dichiarazioni di voto. Anche oggi, abbiamo cercato di migliorare il testo di legge con emendamenti – è stato detto da RF -, non ci siamo riusciti, perché non abbiamo raggiunto il numero di firme necessario. Resta e sarebbe comunque rimasto un “testo problematico” per la scelta fondamentale che compie: il prelievo dal fondo pensioni. Purtroppo quello che emerge dai numeri della riforma è che tra 7-9 anni il bilancio tra entrate ed uscite previdenziali tornerà ad essere fuori controllo; e sarà necessaria inevitabilmente una nuova riforma. Non è una bella “eredità”; e il fondo pensioni risulterà dimezzato nel suo ammontare. Non condivisa, poi la decisione di “separare le strade” del primo pilastro e di Fondiss. “Riforma che consente di guadagnare tempo ma a un prezzo molto significativo sia per chi lavora sia per il futuro”.
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Quindi Libera, che ha ribadito la contestuale necessità di una legge riguardante gli aspetti fiscali. Nei prossimi 10 si dimezzerà la portata del fondo pensionistico. Sottolineata nuovamente la necessità di ridurre i disincentivi per le lavoratrici madri; sarebbe stato un “piccolo segnale” nell'ambito del più ampio tema del sostegno alla natalità. Critiche poi all'intervento sulla scontistica Smac, che ad avviso di Libera va a “deprimere” il sistema economico. Riflessioni poi sul tema degli sgravi ai giovani che si avviano alla libera professione. Entrambe le forze di Opposizione hanno annunciato voto contrario. A seguire l'intervento di DML; era necessario intervenire per correggere distorsioni note da tempo. Sottolineata però la non condivisione di alcuni articoli del testo; ma “il senso di responsabilità impone di procedere”. Spiace che in base a quanto previsto da alcuni articoli siano i cittadini a pagare anche questa volta mancati approfondimenti ed occasioni di confronto della politica. Ci aspettiamo con le prossime riforme che venga posto rimedio alla più grande distorsione del nostro sistema economico, ovvero che chi deve pagare finalmente paghi. Non può passare il messaggio che chi fa il furbo vince sempre. Poi RETE; che ha sottolineato il confronto della Segreteria con i corpi intermedi e la politica. Eravamo consci del fatto che questa riforma non sarebbe potuta essere una riforma di “macelleria sociale”. Il sistema previdenziale non è tuttora autosufficiente, perché non è autosufficiente il sistema della Repubblica di San Marino. Il fondo pensioni verrà utilizzato per il suo legittimo scopo: in situazioni di emergenza permetterà la sostenibilità. Riforma utile per prendere tempo e porre in essere una serie di provvedimenti capaci di rilanciare il Paese. Quindi il PDCS; riforma necessaria, visto il saldo previdenziale fortemente negativo. Credo sia stato fatto un patto sociale e politico di equilibrio. È una riforma sul solco delle riforme precedenti, senza un cambio di impostazione. A seconda dell'evoluzione del mondo del lavoro e dell'economia avrà bisogno di adattamenti. Significativi l'intervento graduale per quota 103; la flessibilità in uscita per la pensione di vecchiaia; agevolazioni per i giovani lavoratori; possibilità di creare part-time pensionistici, e così via. Nessuna frantumazione del patto sociale, bensì un passaggio di responsabilità politica e confronto con le parti sociali, che conferma la bontà dell'azione della Maggioranza. Il Segretario alla Sanità, il Governo e la Maggioranza hanno avuto coraggio politico. Sottolineata infine la necessità di lavorare per un forte sviluppo economico. A seguire NPR; progetto di legge tormentato, per il lungo travaglio di confronto in vari contesti. Risorse pubbliche sono state usate nel tempo per fare proselitismo, senza mai chiedere sacrifici e responsabilità. Da qui l'attuale sbilancio. C'è un 70% circa della pensione, in media, che viene regalata dallo Stato ai cittadini. Dobbiamo cercare di far capire che è necessario correggere queste distorsioni. Questa riforma cerca di dare delle risposte. “Abbiamo fatto un mezzo passo rispetto al passo intero che avremmo voluto fare”. Rossano Fabbri, Gruppo Misto di Minoranza, ha osservato come la riforma previdenziale sarebbe dovuta essere la prima delle grandi riforme, dopo quella della Giustizia. Oggi si vede un Paese che si aspetta un agire più deciso da questo Governo. Ma il Segretario ha avuto il coraggio di andare fino in fondo, pur non trattandosi di una riforma risolutiva. Del resto la situazione non è facile per nessuno. Infine la votazione dell'intero articolato. 33 i voti favorevoli; 15 quelli contrari; 1 astenuto. La Riforma previdenziale è legge. Si è quindi ripreso con la trattazione dei punti all'ordine del giorno di questa sessione. A partire dal comma 2: la proposta del Consiglio Giudiziario di avvio della procedura di reclutamento esterno di un Giudice d'Appello, dopo le dimissioni di Francesco Caprioli.
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