CGG: scintille sul rinnovo della governance di San Marino Innovation. Salta la votazione
Seduta pomeridiana conclusa con un certo anticipo per la mancanza - verificata in due occasioni - del numero legale. In entrambi i casi Opposizioni fuori dall'Aula
Su un doppio registro, lunedì, i lavori consiliari. In avvio, a tenere banco, la tragica attualità mediorientale; poi, in occasione della presa d'atto delle dimissioni di Giacomo Simoncini, un confronto a tratti spigoloso: cartina tornasole di rapporti ormai irrimediabilmente compromessi in seno ad NPR. Infine il giuramento di Milena Gasperoni, a chiudere idealmente la prima fase della Sessione.
Alla ripresa - nel pomeriggio - adempimenti di routine, per garantire un corretto funzionamento degli organismi consiliari. Si è arrivati dunque quietamente al comma sull'approvazione della candidatura della nuova governance dell'Istituto per l'Innovazione. E qui i toni si sono accesi; avendo optato per la discontinuità – la DC – nella scelta di alcuni nominativi. A partire dalla casella del Presidente. Dura la posizione di RETE, che nel 2020 aveva indicato per quel ruolo Lorenzo Spadoni. All'epoca – è stato ricordato – San Marino Innovation era in perdita di quasi 200.000 euro; nel 2022 già in utile di 137.000. Le società incubate sono passate da 21 a 104. E' stato fatto un “lavoro egregio”.
Quel manager non è un nostro sostenitore; ora viene cacciato – è stato detto - perché non è un “galoppino della Democrazia Cristiana”. Tutte accuse infondate, però, ad avviso del Capogruppo DC; che ha sottolineato come il mandato fosse giunto a scadenza, e si sia agito nel rispetto della normativa e della competenza.
Da registrare, tuttavia, la posizione apparentemente critica del consigliere Valentini; che ha insistito sul concetto di separazione tra amministrazione ed appartenenza politica. Inequivoco invece lo stigma di Libera, all'approccio della Maggioranza; ma affondi anche a RETE, sul tema dello spoil system. RF dal canto suo ha ricordato quanto avvenuto in passato all'Azienda per i lavori pubblici; tema ricorrente. Quando c'è qualcosa che funziona li mandiamo a casa; ha detto una esponente del gruppo misto.
Clima caldo insomma; ed epilogo a sorpresa. Votazione rimandata, vista l'opposizione di RETE. Le candidature pare non fossero infatti corredate dalla previa accettazione dei diretti interessati. E sarebbero mancati anche alcuni curricula. Successivamente si è passati al comma sulla presa d'atto degli atti di accertamento adottati dal Collegio per l'esame delle istanze di assunzione della cittadinanza per naturalizzazione.
Riflessioni sul punto da parte di un membro di Libera; che ha fra le altre cose chiesto se vi siano novità in merito alla gestione del corpo elettorale, nonché sulla naturalizzazione e la rinuncia alla cittadinanza di origine. Pomeriggio complicato, per la Maggioranza; a stretto giro - quando si attendeva la ratifica della Convenzione contro le doppie imposizioni con il Regno Unito - è stata chiesta la verifica del numero legale. Solo 25 i presenti. Fuori dall'Aula le Opposizioni, decise evidentemente a non concedere nulla alle forze governative: copione già visto in sessioni precedenti. A vuoto anche una seconda conta, mezz'ora dopo. A quel punto la Reggenza ha dichiarato lo scioglimento della seduta. Prevista una ripresa dei lavori in notturna.
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