CGG: sul decreto a sostegno del settore alberghiero frizioni tra il Segretario Pedini Amati e membri di Maggioranza
Ripresi i lavori della sessione consiliare. La mattinata si era chiusa in un clima piuttosto acceso; specie quando il Segretario di Stato al Turismo aveva parlato di “imboscate” ai suoi danni. Si stava infatti discutendo di un decreto in attesa di ratifica: quello contenente nuove disposizioni in materia di credito agevolato per il settore alberghiero. E pur registrandosi un generale favore dell'Aula per le finalità dell'intervento – che prevede incentivi per la riqualificazione di strutture a 3 o più stelle -, non erano mancate perplessità bipartisan su alcuni aspetti.
Chiesto fra le altre cose – e non solo da consiglieri di Opposizione, ma anche da un esponente di RETE - il ritiro del decreto per maggiori approfondimenti. Amareggiato, a quel punto, Pedini Amati. Se l'Aula tutta si esprime per il ritiro – aveva detto - “mi adeguo; ma la mia intenzione è andare avanti”.
Così è stato; dopo la sospensione si è passati nel pomeriggio all'illustrazione degli emendamenti del Governo, da parte del Segretario di Stato. Il primo è stato ritirato; per andare incontro ad alcune osservazioni precedenti. Nel secondo invece viene fissato un tetto massimo annuo del contributo dello Stato a 600.000 euro per la copertura della quota interessi. Da Gian Carlo Venturini, PDCS, un'osservazione sull'ambito di applicazione del decreto; da estendere, a suo avviso, anche alle strutture con meno di 3 stelle. Viene pagata anche da queste, infatti, la tassa di soggiorno; tramite la quale è finanziato il provvedimento.
D'accordo sul punto Emanuele Santi, RETE, così come l'esponente del Gruppo Misto Rossano Fabbri. In caso contrario – ha osservato - si tratterebbe di un provvedimento ad hoc, vista la limitata presenza a San Marino di strutture con più di 3 stelle. Favorevole alla modifica anche Matteo Ciacci, Libera; che ha posto al contempo l'accento sulla dialettica in seno alla Maggioranza e alla critica di Fabbri. Così anche Vladimiro Selva e Alessandro Bevitori; uno “spettacolo imbarazzante”, ha detto. Ha parlato di figuraccia, Iro Belluzzi. Da parte di Giuseppe Maria Morganti, fra le altre cose, dubbi sulla tenuta del plafond. Maria Luisa Berti, NPR, ha invitato a non strumentalizzare il dibattito. La ratio della formulazione originale “non era peregrina”, ha sottolineato Mirko Dolcini, DML. Si voleva innalzare la qualità delle strutture. Ma la tassa la pagano i clienti di tutti gli alberghi; per un principio di equità è giusto, dunque, agevolare tutte le strutture.
L'abuso di decretazione da parte del Governo persiste, ha osservato Grazia Zafferani, Gruppo Misto; sottolineando come il risultato siano situazioni come quelle di oggi. Se si vuole aprire un ragionamento siamo disponibili, ha sottolineato Andrea Zafferani, RF. Il Congresso sforna “delibere per centinaia di migliaia di euro” e non si sente dire nulla – ha rimarcato Nicola Renzi -, oggi invece il “putiferio”. Gli operatori “meritano delle risposte”. Stefano Giulianelli, PDCS, ha ricordato come le strutture da 3 a 4 stelle siano 11; non mi scandalizzo se per il settore alberghiero viene concesso un credito agevolato straordinario per sostenere la ripartenza post-Covid.
Il Segretario Pedini Amati ha sottolineato come le strutture in totale siano 22; nessun favoritismo, ha spiegato, solo la volontà di elevare la qualità delle camere. Basta con questi giochi della Maggioranza contro il Governo, ha tuonato. “Io sono qua per lavorare”. Anche senza questo decreto, ha spiegato, le strutture con meno di 3 stelle potevano usufruire di agevolazioni (per opere di importo fino a 1 milione di euro) grazie alla normativa vigente. Disponibilità comunque ad approvare l'emendamento.
Anche successivamente non sono mancate schermaglie tra il consigliere Rossano Fabbri e il Segretario Pedini Amati. Via libera comunque all'unanimità all'emendamento.
A stretto giro si è passati all'emendamento del Gruppo Misto di Maggioranza abrogativo dell'articolo 2: quello sulla ristrutturazione dei mutui già concessi, molto discusso in mattinata. Segnalate dai proponenti difficoltà applicative e forti perplessità sulla “retroattività” della norma. Anche Emanuele Santi ha ribadito le proprie perplessità sull'articolo; anche alla luce dell'elevato costo del denaro in Repubblica. L'Aula è davanti a 2 scelte, ha spiegato: o abrogare l'articolo 2 o modificarlo con altri emendamenti. Non è un attacco al governo o un giochino politico – ha detto -, ma un esercizio di democrazia. Quest'Aula ha tutto il diritto di modificare i provvedimenti del Congresso, ha sottolineato Gian Nicola Berti, NPR.
Auspico che sia data anche a noi analoga possibilità, ha sottolineato Eva Guidi, Libera. Considerazioni di carattere tecnico, da Michela Pelliccioni, DML, riguardo possibili criticità dell'articolo in questione. Sollecitate allora modifiche “per rendere applicabile” la norma. Penso non sia possibile prevedere un cambio in corsa delle regole sui mutui, ha osservato Andrea Zafferani; “sarebbe una distorsione”.
L'impressione, ha aggiunto, è che si tratti di un intervento ad personam. “Mi sembra di aver fatto la legge bilancio”, ha replicato, ironico, il Segretario al Turismo. Abbiamo dovuto fare una scelta: se continuare con la moratoria della quota capitale degli alberghi o incentivare gli investimenti. Infine la votazione: 25 su 40 i favorevoli; l'emendamento è stato accolto. Approvato infine l'intero decreto, privato dunque dell'articolo 2.
Veloce poi la ratifica dei decreti delegati sulla variazione del costo della vita - e i relativi coefficienti - e sulle modifiche al Codice della Strada. RF aveva chiesto lo scorporo inoltre del decreto sulle “misure straordinarie in materia di utenze del servizio gas naturale”. Al di là della decisione di riemettere le bollette con nuovi criteri e scadenze – ha sottolineato Andrea Zafferani - vi sono problematiche: dalla comunicazione alle prevedibili mancate entrate per AASS. Il problema è stato solo posticipato – ha aggiunto -, ed è di “importi”; visto l'incremento tariffario questo inverno del “70%” rispetto all'anno precedente.
Da qui l'invito al Governo affinché si trovino risorse per sostenere le famiglie meno abbienti. Questo decreto ha una funzione ben precisa, ha rimarcato il Segretario di Stato Lonfernini; annunciando come sia già in preparazione un altro intervento per far fronte alle necessità dei nuclei famigliari più in difficoltà. Riguarderà interventi sulle imprese energivore per renderle più competitive; e vi sarà una riproposizione del sistema di dilazione per chi ne ha necessità. Dopo la ratifica all'unanimità del decreto. Si è passati all'esame in seconda lettura del PdL “Codice degli Esport”.
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