Il CIO scrive al Congresso di Stato

Il CIO scrive al Congresso di Stato.
Arriva in Congresso il caso del dipendente di una società di vigilanza privata, sorpreso dalla Gendarmeria durante un pedinamento. Il titolare dell’azienda aveva affermato di essere autorizzato dal Governo. Questa mattina sul tavolo dell’Esecutivo è arrivata una lettera del CIO, Central Information Office, in cui si precisa che con quelle dichiarazioni si intendeva semplicemente affermare di essere in possesso di regolare licenza ottenuta dal Congresso di Stato e che nessun incarico era stato affidato loro né da questo né dal precedente Governo. Già nelle scorse riunioni l’Esecutivo aveva optato per un giro di vite sugli istituti di vigilanza, ripristinando l’obbligatorietà di nulla osta da parte del Governo: “Una scelta giusta e oculata, anche alla luce di questo episodio - ha dichiarato il Segretario di Stato Marco Arzilli - in attesa del nuovo regolamento in materia”. “Sulla vigilanza privata c’è grande attenzione - ha aggiunto il Segretario per gli Esteri, Antonella Mularoni – il settore è molto delicato e va monitorato”. Proseguono intanto i controlli sulle aziende del settore e per lunedì prossimo è previsto un nuovo riferimento in materia.

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