Cittadinanza Attiva: Libera Professione medica, "La Maggioranza ci riprova"
Non condividiamo il tentativo della Maggioranza di reintrodurre le stesse scelte della Legge sulla Libera Professione del personale sanitario e socio sanitario, attraverso il regolamento previsto dal Decreto del 1991.
Cittadinanza Attiva, con spirito costruttivo e responsabilità, ha inteso partecipare al tavolo indetto dai partiti di maggioranza per verificare la volontà politica di mettere ordine in questo ambito.
Le nostre condizioni per poter partecipare a questo tavolo, però, sono state chiare e trasparenti fin dal primo momento.
Abbiamo chiesto:
1) di registrare gli incontri per rendere trasparenti le sedute ed evitare quello che è successo con il tavolo per lo sviluppo dove si fingeva condivisione e poi il Governo faceva quello che voleva;
2) di avviare un confronto su un progetto di legge presentato dai movimenti politici che erano risultati vincitori del referendum.
La maggioranza ha rifiutato la trasparenza delle sedute ed ha avanzato una proposta di lavoro che fa riferimento ad un regolamento elaborato dal Comitato Esecutivo nel 2011, il quale contiene già le logiche e le volontà politiche inserite poi nella successiva Legge, abrogata dai cittadini il 25 maggio scorso.
Sono già trascorsi due mesi dalla storica bocciatura della politica del Segretario di Stato Mussoni e la Maggioranza che lo sostiene continua così a tergiversare nel tentativo di far dimenticare le ragioni e le motivazioni che hanno spinto la cittadinanza a recarsi alle urne.
Crediamo tuttavia che chi ha visto sconfessata la sua linea in politica sanitaria non possa pensare di poter ancora dettare le condizioni per l'elaborazione di una nuova via.
I Cittadini che hanno ribadito con forza che si deve perseguire una sanità che pone al centro l’interesse del paziente. Una sanità che valorizzi la qualità del sistema sanitario e la sua capacità di dare le risposte più opportune, che consolidi e promuova con più attenzione politiche di prevenzione e di condivisione delle risorse in un sistema necessariamente più ampio del nostro, attraverso logiche di rete.
La regolamentazione dell’attività libero professionale del personale sanitario va posta quindi all’interno di un piano di riordino e di gestione del sistema sanitario, che non può e non deve in alcun modo mettere in pericolo la sua capacità di rispondere ai bisogni e alle richieste di salute dei suoi assistiti, e che deve impedire soprusi e distorsioni.
Cittadinanza Attiva ribadirà nuovamente alla prossima riunione che è pronta a dare il suo contributo solo ed esclusivamente in questa direzione e con questi presupposti. Chiederemo che venga affidato ai partiti e movimenti che hanno sostenuto il Si al referendum il compito di stendere un progetto di legge, e che su questo ci si confronti senza stravolgimenti per arrivare ad un risultato rispettoso della volontà popolare.
Se la maggioranza non sarà disponibile a questo, annunciamo fin da ora che abbandoneremo il tavolo. Assistere al gioco delle tre carte non ci interessa.
Comunicato stampa Cittadinanza Attiva