C’è chi vorrebbe porre un tetto massimo per le retribuzioni a 130mila euro e per le pensioni a 3000, e contro l’evasione e l’elusione fiscale l’introduzione del redditometro.
Mentre la politica si appresta a varare la riforma tributaria dalla cittadinanza una proposta per accertamenti fiscali più efficaci. L’idea è quella di sviluppare anche a San Marino un nuovo modello di accertamento del reddito, sulla scorta di quanto proposto dall’Agenzia delle Entrate italiana: in altre parole, il redditometro. Gli organi di controllo - si legge sull’istanza - avrebbero così a disposizione uno strumento più efficace per rilevare la coerenza fra le spese del contribuente ed il reddito effettivamente dichiarato. Ma quali le voci da controllare? La petizione fa un elenco: “l’abitazione principale, altre abitazioni, mutui, utenze, mezzi di trasporto, investimenti, assicurazioni, azioni, obbligazioni, certificati di deposito, iscrizioni a circoli, abbonamenti a pay tv, partecipazioni, etc”. All’ufficio tributario, poi, dovrebbe essere assegnato il compito di stabilire un reddito presunto, in base ai beni posseduti e – propone l’istanza – dovrà essere il contribuente, in caso di scostamento con il reddito dichiarato, a giustificare la sua posizione, pena il vero e proprio accertamento fiscale con eventuali sanzioni.
Luca Salvatori
Mentre la politica si appresta a varare la riforma tributaria dalla cittadinanza una proposta per accertamenti fiscali più efficaci. L’idea è quella di sviluppare anche a San Marino un nuovo modello di accertamento del reddito, sulla scorta di quanto proposto dall’Agenzia delle Entrate italiana: in altre parole, il redditometro. Gli organi di controllo - si legge sull’istanza - avrebbero così a disposizione uno strumento più efficace per rilevare la coerenza fra le spese del contribuente ed il reddito effettivamente dichiarato. Ma quali le voci da controllare? La petizione fa un elenco: “l’abitazione principale, altre abitazioni, mutui, utenze, mezzi di trasporto, investimenti, assicurazioni, azioni, obbligazioni, certificati di deposito, iscrizioni a circoli, abbonamenti a pay tv, partecipazioni, etc”. All’ufficio tributario, poi, dovrebbe essere assegnato il compito di stabilire un reddito presunto, in base ai beni posseduti e – propone l’istanza – dovrà essere il contribuente, in caso di scostamento con il reddito dichiarato, a giustificare la sua posizione, pena il vero e proprio accertamento fiscale con eventuali sanzioni.
Luca Salvatori
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