Vicini su diversi punti programmatici e sulla necessità di un nuovo metodo, lontani sulla strategia politica. Questo in estrema sintesi l'esito dell'incontro con Rete, promosso da Civico 10. L'affinità tra i due movimenti riguarda la necessità di coinvolgere la cittadinanza, un dialogo continuo, il rinnovamento delle persone, un migliore equilibrio fra Consiglio e Congresso, la comune volontà di combattere i potentati economici e non ultima la valorizzazione del referendum come strumento democratico per eccellenza. Le divergenze invece restano sull'approccio strategico: per Civico il valore del dialogo sulle cose da fare è fondamentale ed è solo su questo terreno – sottolineano - che vanno delineate le sinergie o marcate le differenze con gli interlocutori”. Intanto, a proposito di “alleanze a altre storie”, in una nota arriva proprio l'affondo di Rete: “Predicare di vecchia o nuova politica, non implica necessariamente saper mettere in pratica azioni di BUONA politica. Spesso chi predica bene, razzola male. Fa cattiva politica – aggiungono - chi sceglie come interlocutore i promotori di un abnorme progetto energetico che, predicando di autonomia, pratica ancora l'assoggettamento del paese nelle mani di pochi privati. Il messaggio è chiaro: chi ha orecchie per intendere, intenda. Rete indica infine come unica soluzione un progetto che parta – scrivono - da coloro che hanno le mani libere di attuare quelle modifiche economiche necessarie e che colpiscano in primis i responsabili della gestione scellerata dell'economia.
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