Clima costruttivo in chiusura di sessione. Turbolenta, invece, la seduta serale di giovedì
Un emendamento ad un decreto in ratifica aveva “scaldato” l'Aula. Oggi il Consiglio ha ritrovato la concordia sulla legge a sostegno delle donne sole in gravidanza e dei nuclei famigliari monogenitoriali in situazioni di disagio
Era la riforma previdenziale il punto nodale della sessione; e la giornata conclusiva è stata caratterizzata da un confronto sereno: dai 3 Pdl in prima lettura, all'approvazione all'unanimità della normativa – a “firma” DC - a sostegno delle donne sole in stato di gravidanza. Era da tempo che in Consiglio non si approvava una legge di iniziativa parlamentare. Concordia; considerazioni alte sui mutamenti sociali che caratterizzano questa fase.
Tutt'altro clima giovedì sera, quando inaspettatamente l'Aula si è trovata a confrontarsi per ore su un singolo emendamento ad un decreto in ratifica; per la cronaca riguardante proroghe agli incarichi del Direttore dell'Università e del Dirigente della Finanza Pubblica. Il provvedimento “della discordia” apportava invece modifiche al Fabbisogno del Dipartimento Istruzione, integrandolo con 3 profili di ruolo: fra i quali uno psicologo. Sarebbero volate parole grosse; esponenti delle Opposizioni e del Gruppo Misto hanno puntato il dito contro il Segretario Belluzzi, richieste di chiarimento pure dai banchi della Maggioranza.
Piuttosto complessa la questione. All'origine un'Istanza d'Arengo presa in esame a maggio in Commissione. Ne scaturì un OdG che dava mandato al Segretario alla Cultura di realizzare un progetto per dare continuità all'esperienza degli “spazi d'ascolto”. Ma tale progetto non è mai tornato in Commissione, hanno tuonato alcuni Consiglieri; avanzando il sospetto che con tale emendamento si volesse in realtà sanare una posizione riguardo alla quale era già stato emesso un interpello. Ad avviso di Belluzzi, piuttosto, una tempesta in un bicchier d'acqua. Ha rimarcato come il Dipartimento Istruzione avesse chiesto già a settembre l'attivazione del profilo di ruolo, sollecitando l'urgenza. “Ho agito di conseguenza - afferma –, perché la politica ha i suoi tempi ma i ragazzi non possono aspettare”. Chi si dichiara contrario non vuole lo psicologo nelle scuole, avrebbe detto ieri sera. Annunciati poi chiarimenti in Commissione, come richiesto del resto dallo stesso Presidente Valentini, che non ha mancato di riflettere sulle modalità della decisione. Tutti d'accordo, invece, sulla necessità di dare risposte a fenomeni di disagio giovanile. Politicamente rilevante l'esito della votazione. 21 favorevoli, 18 contrari e 4 astenuti. Sulla regolarità espresse perplessità dalle esponenti del Gruppo Misto Bronzetti e Zafferani; spiegano infatti come risulti il voto di un consigliere che avrebbe tuttavia in precedenza lasciato l'Aula. Da qui una segnalazione alla Reggenza.
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