Comitato promotore richiama le risoluzioni UE: "Negazione dell'aborto è violenza di genere"
Il Comitato Promotore guarda alle recenti posizioni del Parlamento Europeo, la risoluzione del 16 settembre che – spiega - chiede di “identificare la violenza di genere come nuova sfera di criminalità, ricomprendendovi anche la coercizione riproduttiva e la negazione di una assistenza all'aborto sicuro e legale”. Ancora, la risoluzione del giugno scorso, sulla salute sessuale e riproduttiva che “esorta gli Stati a depenalizzare l'aborto, a garantirlo legale nelle prime fasi della gravidanza e oltre, se la salute o la vita della donna sono in pericolo”.
Da qui la domanda, su come San Marino, che sta intraprendendo il percorso di associazione con l'UE, intenda porsi all'interno di questo dibattito e l'interrogativo, sul fronte mediatico: “perché – si chiede il comitato promotore - le dichiarazioni del Papa che ha definito l'aborto un omicidio e il medico che lo pratica un sicario hanno avuto ampia risonanza sulla stampa, e nessuna parola invece sulle deliberazioni dell'UE?”.
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