Commissione antimafia: quale futuro?

E' dal 5 ottobre del 2015 che la commissione antimafia non si riunisce più. Il digiuno verrà interrotto martedì, quando i commissari si incontreranno informalmente per il passaggio di consegne fra l'ex presidente Guerrino Zanotti e Gerardo Giovagnoli, fresco di nomina. C'è però chi si interroga sul sul futuro della Commissione stessa, e si chiede: ha senso mantenerla in vita? Domanda che Matteo Zeppa rivolgerà direttamente ai colleghi martedì. La mafia non si combatte un giorno si ed uno no, è una battaglia continua, che non ammette soste. Perplessità in Consiglio anche da Marco Podeschi: “ad inizio legislatura si era ipotizzato di aggiungerle il compito dell’anti-corruzione, ci sono state 2 audizioni a proposito”. Insomma, ci si è persi per strada. E avverte: non starò in una Commissione che sta lì per arrivare a fine legislatura”. Giacomo di Girolamo è un giornalista di Marsala, autore di libri ed inchieste sulla mafia. Non ha paura di lottare contro Cosa Nostra, e dalla radio della sua città- nella trasmissione Dove sei Matteo? - si rivolge al più potente boss ancora in libertà, Matteo Messina Denaro. Ha senso, per lui, la commissione antimafia?
“Non siamo poliziotti né giudici – spiega Gerardo Giovagnoli – è una commissione politica, non ha poteri inquirenti. Il suo compito è quello di ascoltare, di intervenire con celerità con proposte di legge laddove ci siano vuoti normativi”. Giovagnoli ne è convinto: il ruolo politico può essere utile nel divulgare una cultura che abbia in sé gli anticorpi contro fenomeni malavitosi. In questo senso si può lavorare in sinergia con associazioni e istituti culturali.

Nel servizio intervista a Giacomo di Girolamo

MF

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