Commissione finanze: l'opposizione ha abbandonato l'aula

Poco dopo le 17 gli ultimi consiglieri di opposizione lasciano i lavori della commissione finanze che da giorni è in riunione per l'esame in sede referente della riforma tributaria. Esame arrivato all'articolo 120, poi la decisione delle minoranze di lasciare tutte insieme l'aula. Un'iniziativa per certi versi clamorosa, ma non del tutto inaspettata visto che nei giorni scorsi i gruppi di opposizione avevano ventilato addirittura la possibilità di non partecipare fin dall'inizio ai lavori. Ultimo atto prima di abbandonare l'aula l'indicazione del relatore di minoranza del progetto di legge che sarà Andrea Zafferani di Civico 10. E la battaglia, fanno sapere i commissari di minoranza, non è certo finita qui. Ci sono infatti almeno una ventina di emendamenti che potranno essere riproposti in Consiglio in seconda lettura perchè sono sì, stati respinti, ma non con la maggioranza necessaria per impedirne la riproposizione.

Luca Salvatori

Le interviste a Rossano Fabbri (Ps per l'opposizione) e Luca Beccari (Pdcs per la maggioranza)


Il comunicato stampa integrale dell'opposizione
Le forze politiche di opposizione, al termine della discussione della parte della riforma tributaria legata agli accertamenti e ai controlli e dopo avere proposto inutilmente tantissimi emendamenti per migliorare il testo, hanno abbandonato i lavori della Commissione Finanze in segno di protesta contro l'atteggiamento di chiusura totale della maggioranza, che non ha accolto praticamente nessuno degli emendamenti presentati, se non per aspetti di totale dettaglio.
Una maggioranza blindata, chiusa in sé stessa ed autoreferenziale che a questo punto si prende la totale e integrale responsabilità di una riforma che aumenta la tassazione solo sui dipendenti e sui pensionati, non crea adeguati interventi di sostegno alle famiglie, non accerta adeguatamente i redditi, non introduce nuovi strumenti di tracciabilità dei pagamenti capaci anche di aumentare i consumi interni, crea un sistema di contenzioso pesante e poco garantista, aumenta le difficoltà di lavoro per il Tribunale, annichilisce le prerogative del Consiglio Grande e Generale attraverso l'abuso indiscriminato ed in violazione di legge di Decreti Delegati ed infine non dà alcun nuovo elemento di competitività reale al sistema.
Partito Socialista, Unione per la Repubblica, Sinistra Unita, Civico10 e Rete hanno formulato proposte concrete per risolvere tutte queste problematiche, ma la maggioranza non si è mostrata disponibile a ridiscutere nessuna di queste scelte.
Certamente anche a causa del mutato atteggiamento della Csu, che è passata da una forte protesta ad un imbarazzante silenzio sulla base della costituzione di un tavolo di confronto che “commissarierà” la riforma e tutte le sue future modifiche, senza alcun rispetto del Consiglio e dei tantissimi cittadini che avevano chiesto il ritiro della riforma stessa.
Le forze di opposizione illustreranno più nel dettaglio domani in una conferenza stampa le ragioni della scelta e annunciano fin da ora che Lunedì 25 Novembre alle 21 terranno una serata pubblica, in luogo che verrà comunicato in seguito, per spiegare ai cittadini cosa è successo in questi giorni di Commissione.

L’opposizione si è sottratta al confronto - Comunicato della maggioranza
I partiti di maggioranza desiderano respingere con forza le critiche dei partiti di opposizione in merito agli esiti dei lavori della Commissione Consigliare III impegnata sull’esame del progetto di Legge di riforma della disciplina dell’imposta generale sui redditi, critiche culminate con l’abbandono dell’aula prima del termine dei lavori.
Il testo che verrà presentato all’esame del Consiglio Grande e Generale rappresenta il frutto di anni di lavoro e di confronti e produce una sintesi capace di riformare l’impianto tributario sammarinese adattandolo alle evoluzioni socio – economiche intervenute dal 1984 ad oggi e introduce i presidi basilari per un fisco più equo e nel contempo più efficiente.
I lavori della commissione sono stati caratterizzati da un dibattito molto articolato, a tratti acceso ma mai irrispettoso delle posizioni altrui, e hanno evidenziato una contrapposizione di vedute fra maggioranza ed opposizione sulla visione del futuro sistema fiscale sammarinese e persino nette contraddizioni nelle proposte dell’opposizione, all’apparenza compatta nella non condivisione del testo, ma nella sostanza divisa in fase di proposizione di emendamenti alternativi.
I partiti di maggioranza hanno avviato il percorso di riforma, partendo dai contenuti dei lavori già effettuati nella scorsa legislatura, con la convinzione che le novità introdotte rappresentino soluzioni tecnicamente applicabili e coerenti con le necessità di aumentare la base imponibile, di creare meccanismi per rendere più difficile l’evasione fiscale e di dotarsi di un sistema dei controlli più efficace, e nel contempo, non penalizzante della libera iniziativa economica. Parimenti, i nuovi livelli di prelievo introdotti saranno capaci di mantenere la competitività delle imprese e la propensione ai consumi delle famiglie.
L’opposizione, con l’abbandono dei lavori, oltre a rinunciare al proseguimento del confronto, conferma l’atteggiamento premonitore scelto già prima dell’inizio della Commissione, quando ha rifiutato di incontrare il Governo.

La Coalizione Bene Comune

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