Commissione d'inchiesta casinò: l'antefatto

E’ stata la Democrazia Cristiana a produrre in aula i documenti che diverranno ora oggetto d’indagine della commissione consiliare d’inchiesta. Nel giorno dell’insediamento del nuovo Congresso di stato, alla fine di luglio, il capogruppo Gabriele Gatti e il segretario politico Pier Marino Menicucci hanno attribuito dichiarazioni al senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti, in base alle quali quattro società straniere avrebbero già avuto contatti, in passato, con due esponenti del Psd, l’attuale segretario agli Esteri Fiorenzo Stolfi e il consigliere Alvaro Selva, per avere l’esclusiva ad aprire una casa da gioco in Repubblica. L’altro documento era una lettera di Dominic Alfieri, presidente di una delle società straniere nominate dalla Dc, la Trillium Gaming, datata 21 luglio 2006, nella quale si spiegavano i contatti avuti sul Titano nel 1999, con l’avvocato Selva in particolare, al quale sarebbero stati anche versati 150mila dollari canadesi, per compenso professionale, e si ricordava anche un colloquio di dieci minuti, avvenuto nel novembre 2001, con l’allora segretario agli Interni Fiorenzo Stolfi. Sulla vicenda è già stata eseguita un’indagine amministrativa: tutte le parti in causa, senatore Guzzanti escluso, sono state ascoltate, ma la relazione non ha dissipato tutti i dubbi, rimandando ogni altra verifica alla commissione consiliare che agirà come un organo di autorità giudiziaria.

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