Commissione Sanità: primo ok ai congedi di paternità
Dopo tre giorni di confronto serrato, la Commissione Sanità approva il progetto di legge sull'interruzione volontaria di gravidanza. Un dibattito complesso che ha visto l'avvicinamento di partiti tra loro antagonisti su temi specifici. Nominati i due relatori: Manuel Ciavatta (Pdcs) per la maggioranza e Guerrino Zanotti (Libera) per l'opposizione.
Si passa allora al pdl con gli “Interventi a sostegno della famiglia”, presentato dal segretario Massimo Andrea Ugolini. Al testo hanno contribuito diverse Segreterie di Stato, per accorpare tutti i provvedimenti in materia. Obiettivo: supportare le famiglie, soprattutto per permettere ai genitori di conciliare cura dei figli e carriera lavorativa. La norma ottiene l'apprezzamento bipartisan, ma non mancano i suggerimenti, soprattutto dall'opposizione, per trovare soluzioni alla denatalità, prevedere maggiori strumenti di supporto, come una riforma degli assegni familiari, e rendere gli interventi proporzionati alla capacità di spesa delle famiglie. Primo ok dell'Aula al congedo di paternità di 10 giorni retribuiti entro i primi 5 mesi di vita del figlio.
Si alzano, poi, le percentuali dei contributi figurativi versati nel caso di congedo parentale: al 40% della retribuzione netta giornaliera fino a un anno di vita del bambino e al 20% per il restante periodo stabilito se non si usufruisce dell'asilo nido, con somme più alte in caso di parto gemellare e plurigemellare. Confronto anche sui permessi per le visite. Per quelle prenatali durante l'orario di lavoro, l'impostazione è di massimo 12 ore. E per i figli già nati 5 ore sia per il padre che per la madre.
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