Le conclusioni del Fondo Monetario Internazionale uniscono, in parte, la politica
La maggioranza dice “lo sapevamo”. L’opposizione commenta “lo abbiamo sempre detto”. E’ sulla necessità assoluta di normalizzare il rapporto con l’Italia che punta il dito il Fondo Monetario Internazionale ed è su questo che si registrano i primi commenti della politica. Per il segretario della dc il documento è molto chiaro. "Positivi i passi fatti finora e questo ci fa piacere" - commenta Marco Gatti. Ma servono interventi più forti perché la crisi internazionale non risparmia nessuno, anzi, San Marino viene colpito anche di più. Ci sono priorità non risolte, rimarca e, prima su tutte, quella del rapporto con l’Italia che va assolutamente risolto. Dalla relazione finale il segretario del psd rileva spunti che definisce “non banali come quelli contenuti nel comunicato stampa del governo”. Non ci sembra una valutazione pienamente positiva, afferma Gerardo Giovagnoli. Ci dicono le cose non fatte o incomplete ed evidenziano uno stato di crisi che ha bisogno di una politica forte. Dal rapporto con l’Italia ai conti pubblici non in ordine, dai problemi del mercato del lavoro a quelli del settore bancario e finanziario. "Abbiamo ben chiaro che il rapporto con l’Italia va risolto" - commenta il coordinatore di Ap. La nomina del presidente di Banca Centrale dovrebbe normalizzare i rapporti con Banca d’Italia e una situazione più serena aiuta l’apertura del confronto politico. Le sofferenze economiche, aggiunge Stefano Palmieri, sono aumentate in linea con quelle di tutti i Paesi industrializzati. Se un sistema finanziario perde il 30/40% delle sua massa non può che peggiorare. San Marino, conclude, ha fatto miracoli per stare in piedi. Per il Presidente del psrs il fondo monetario prende atto di quello che il suo partito dice da tempo. Il rapporto con l’Italia è fondamentale. Questo governo aveva dichiarato di avere le persone e i programmi adatti per risolverlo. Così non è stato e, conclude Paride Andreoli, il grande timore e che così non sarà.
Sonia Tura
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