Condanna bipartisan per l’agguato al giornalista Maurizio Belpietro

Sugli scontri che animano la politica italiana, si è abbattuta la notizia dell’agguato della scorsa notte al direttore di Libero, Maurizio Belpietro. Un uomo armato è stato messo in fuga dalla scorta sulle scale della casa del giornalista. Esplosi contro il malvivente 3 colpi di pistola. Le indagini sono a tutto campo e non è escluso che ci siano altri complici. Intanto a Belpietro saranno raddoppiate le misure di sicurezza da due a quattro agenti. Sul fronte politico, in mattinata Berlusconi è salito al Quirinale. Il Premier, accompagnato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta ha incontrato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano dopo aver incassato, tra mercoledì e ieri, i voti di fiducia di Camera e Senato. Nel corso del colloquio si è parlato anche della nomina del successore di Claudio Scajola alla guida del ministero dello Sviluppo economico, incarico tuttora ricoperto ad interim da Berlusconi. Tornando alla fiducia di Palazzo Madama, i sì sono stati 172: il governo si affranca così dai voti di Futuro e Libertà. “Ora la maggioranza è più forte, i finiani saranno leali”, ha commentato il Presidente del Consiglio. Ma a smorzare l’ottimismo ci pensa il capogruppo dei finiani Italo Bocchino, che dice: “Il movimento di uscita dal PdL andrà avanti per tutta la legislatura perché lo scontento all’interno di quel partito è altissimo. Siamo determinanti alla Camera - aggiunge - e lo saremo tra breve anche al Senato, perché nel tempo arriverà nel nostro gruppo qualche altro senatore”.

Silvia Pelliccioni

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