TAVOLA ROTONDA

Conferenza Dc su Accordo Ue: le posizioni delle forze politiche

“Trasparenza e condivisione per contribuire alla costruzione di una San Marino più forte e sostenibile”: l'accordo di associazione con Bruxelles per la Dc "non inficia la nostra sovranità"

Centrato l'obiettivo politico di mettere allo stesso tavolo tutte le espressioni della società sammarinese in nome di un passaggio epocale, strategico, che necessita la massima condivisione possibile. La Dc guarda con fiducia ai prossimi mesi che saranno cruciali per il perfezionamento dell'accordo di associazione con l'Ue. “La nostra sovranità – dice il Capogruppo Pdcs, Francesco Mussoni – resterà esattamente quella che è. Anzi, ci sarà una esaltazione dei nostri diritti e questo è l'obiettivo del nostro partito, come sottolineato anche dal nostro segretario politico Venturini. In definitiva, si vogliono aggiungere diritti ai cittadini – conclude – e certamente non ridurli”.

Dalla tavola rotonda con le forze politiche di maggioranza e opposizione gli orientamenti di fronte alla nuove prospettive europee. Un chiarimento su quelle che sono le reali posizioni dei partiti sull'Accordo Ue che la Dc incalza anche per imbastire future alleanze.

Alleanza Riformista – afferma Rossano Fabbri - si pone in maniera sicuramente positiva. Ritiene che San Marino non possa isolarsi al contesto europeo e a quello internazionale e si chiede specialmente che cosa succederebbe se San Marino non aderisse a questo contesto, non tanto per quelle che sono le opportunità ma su che cosa potrebbe succedere in caso contrario. AR ritiene che sarebbe isolamento per la Repubblica di San Marino, una cosa negativa”.

“Io non li voglio neanche immaginare, sono sincero, gli scenari che si aprirebbero se San Marino perdesse l'occasione di associarsi all'Europa – osserva Nicola Renzi, Repubblica Futura - Abbiamo fatto un percorso lungo, un grande lavoro, oggi lo sta facendo qualcun altro in prima linea ma questo poco importa. Abbiamo una opportunità grande che è quella dell'accordo di associazione con l'Unione europea e non possiamo assolutamente perderla. La domanda: che cosa succederebbe? Non è neppure da porsi perché se solo dovessimo pensarci vorrebbe dire che abbiamo già perso”.

“Questione sicuramente importantissima – sostiene Lorenzo Forcellini Reffi, DOMANI Motus Liberi - siamo chiaramente al centro dell'Europa come posizione geografica per cui è ovvio che dobbiamo considerare questo tipo di accordo di associazione. La nostra posizione è molto chiara: la volontà è di mantenere le peculiarità che rendono unico e speciale San Marino e che ci possono dare delle competitività. Quindi nel momento in cui avremo modo di poter vedere l'accordo di associazione potremo esprimere un parere ed eventualmente supportare un avvenimento sicuramente storico per la Repubblica. Aspettiamo l'accordo”.

“La strada è quella giusta – conferma Matteo Ciacci, Libera - non disconosciamo di certo il percorso e credo che ora il lavoro vada fatto sul perfezionamento e sul preparare questa occasione trasformandola in una opportunità, quindi bisogna arrivare formati ed informati. Informare in particolare la cittadinanza per fugare ogni paura, ogni timore e trasformare queste legittime istanze in una vera opportunità di cambiamento”.

“Noi, fin da quando c'è stato il referendum nel 2015 (dove abbiamo dato indicazioni di votare contro), abbiamo sempre detto no all'adesione – ricorda Roberto Ciavatta, Rete - perché a nostro avviso si sarebbe dovuto intraprendere il percorso per l'accordo di associazione. Sono stati lunghi anni di lavoro, ci auguriamo che la parafatura avvenga su un testo condivisibile, però quello che noi abbiamo rilevato e pubblicamente affermato è che oramai gli Stati in Ue non hanno più una burocrazia che sta nell'ottica degli accordi bilaterali. Quindi è molto più difficile fare degli accordi bilaterali piuttosto che inserirsi all'interno di un accordo di associazione come questo sul quale poi ovviamente noi dovremo avere tutte le nostre specificità riconosciute”.

“La Repubblica di San Marino – commenta Gerardo Giovagnoli, Psd - si potrebbe dire che ha preso la rincorsa per arrivare alla conclusione di questo negoziato. E' vero, è partita da lontano, è partita molti anni fa prima con lentezza poi sempre con più convinzione data dal fatto che tutte le forze politiche in sostanza hanno partecipato. Io credo che a questo punto sia buona inerzia ed uno stimolo molto positivo per affrontare quello che sarà una nuova storia per San Marino nel mercato unico europeo”.

Mercato unico che per il Governo sarà all'altezza delle aspettative.

“È una grande opportunità – dice Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze - è chiaro che richiede da un lato dei sacrifici e degli adeguamento, ma d'altro ti apre un mercato molto più importante rispetto a quello che possono aggredire oggi le banche. Questo dal mio punto di vista è l'unico modo che ha la Repubblica di San Marino per riuscire a sviluppare il settore finanziario che oggi ha le criticità che ha”.

Durante la tavola rotonda - riporta una nota - considerazioni puntuali sono arrivate sul tema di un eventuale referendum, "la domanda a tutti viene spontanea: che senso avrebbe celebrarlo vista la voce unanime di associarsi? Sarà compito delle forze politiche, sociali ed economiche - scrive la Dc - far capire l’importanza e le opportunità dell’Accordo a tutti i cittadini".

Nel video tutte le interviste realizzate da Mauro Torresi. 

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