Confronto nel PDCS: resta lo strappo con i 5 auto-sospesi
La riunione congiunta di direzione e gruppo consiliare della Democrazia Cristiana, ieri sera, aveva dato mandato ai vertici del partito di convocare i 5 membri che si erano autosospesi dagli incarichi: Cesare Gasperoni, Giovanni Lonfernini, Pier Marino Mularoni, Rosa Zafferani e Sante Canducci. L’organismo cercava di ricucire uno strappo, consumato nella riunione precedente, dopo lo scandalo Scaramella. Direzione e gruppo consiliare si erano detti dispiaciuti per quello che era apparso un atto pesante, ma allo stesso tempo ritenevano che l’autosospensione lasciasse un margine di trattativa. Trattativa che però al momento non ha portato alcun risultato. Nell’incontro a porte chiuse del pomeriggio i cinque esponenti del PDCS hanno ribadito le loro posizioni: da una parte le accuse di reticenze sulla vicenda Scaramella, dall’ altra la mancanza di una linea politica, e dunque confermato quanto espresso alla vigilia, cioè avrebbero partecipato esclusivamente per rispetto nei confronti di un organismo che ha responsabilità di guida del Partito, di cui comunque fanno parte. Di fronte a segretario e capogruppo, hanno confermato dunque le posizioni assunte in più sedi, sia di partito sia esterne: fermamente intenzionati a percorrere con coerenza il cammino intrapreso. I vertici democristiani, preso atto di questa intenzione hanno comunque chiesto ai 5 di valutare la situazione e trovare le ragioni per superare questi problemi. Se ne riparlerà nel consiglio centrale del 18 dicembre.
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