Confronto su spending review: dai sindacati secco no ai tagli
Per il segretario Pubblico Impiego Cdls, Milena Frulli: “Una proposta non attuabile dal lato organizzativo in settori dove già è difficile andare in ferie e che incide, oltre che sui fruitori del servizio, sul potere d'acquisto dei dipendenti. A cascata, sullo stesso gettito fiscale e sulla liquidità dell'intero sistema”.
Politiche recessive che non premiano per il segretario Pubblico Impiego Csdl, Alessio Muccioli, che sposta la sfida dal “tagliare proprio quei salari che restano in territorio, al fare della PA un settore che porta economia, implementando nuovi servizi”. “PA sovradimensionata? Una balla” – dice e “tagli per 3-4 milioni di euro non risolvono il problema”. Sollecita un cambio di paradigma, rispetto a una proposta che non funziona “dal lato macroeconomico, tecnico, morale”, chiedendo equità.
Una “PA che ha già fatto la sua parte, tra rinnovi a costo zero, tagli di indennità e straordinari, perdendo nel tempo oltre il 10% di potere d'acquisto”: è un altro no ai tagli quello che viene da Giorgia Giacomini, responsabile del Pubblico Impiego per l'USL – che nel chiedere equità, guarda però ad ampio spettro alle proposte di intervento dell'esecutivo, riconoscendo l'importanza dell'informatizzazione del settore, dell'investire in formazione e competenze, premiare il merito e auspica così la prosecuzione del dialogo proprio su questi aspetti.
Discussione tutta in divenire: di spending review si tornerà a parlare già venerdì 29, con l'attivazione del tavolo congiunto di regia politica per affrontare in maniera organica riforme e temi caldi del momento; e ancora successivamente in un nuovo incontro dedicato al capitolo pubblico impiego e spesa pubblica.
AS