Congresso accusato di operare fuori dall'ordinaria amministrazione. La replica: "Macroscopiche inesattezze"

Congresso accusato di operare fuori dall'ordinaria amministrazione. La replica: "Macroscopiche inesattezze".

Con una nota congiunta, Rete, Dc, Noi per la Repubblica e Elego, liste cui fanno capo rappresentanti delle ex opposizioni, accusano il Congresso di Stato di continuare a deliberare su materie diverse, con voci di spesa, affermano, per "centinaia di migliaia di euro", nonostante l'ordinaria amministrazione. "Non vorremmo - scrivono - che tali delibere vangano utilizzate per scopi elettorali o impropri, in spregio al rispetto delle istituzioni e all'interesse del Paese". Diffidano, quindi, il Governo dal continuare con quella che definiscono una "pratica deplorevole".

Immediata la replica del Congresso che bolla come "macroscopiche inesattezze" queste dichiarazioni. Il Governo si difende spiegando di aver svolto un confronto sulle proposte di delibere con i gruppi consiliari e di essersi reso disponibile a fornire informazioni in merito. Il Congresso definisce il comunicato delle quattro liste come un messaggio con "tono strumentale e demagogico", respinge le accuse e rilancia impuntando ad "alcune forze politiche" firmatarie della nota di aver adottato, quando erano al Governo, delibere "decisamente discutibili". 

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