Il Congresso e Banca Centrale ricorrono in appello alla sentenza che ha dato ragione alla Fin Project
Nella sentenza che in primo grado ha annullato la liquidazione coatta della finanziaria il giudice Costanzo ha fatto riferimento a “violazione di legge ed eccesso di potere” da parte del Congresso di Stato ed anche – in sostanza – da parte di Banca Centrale. “E’ per questo motivo che verrà presentato appello e non – precisa il segretario Valentini – per accanimento nei confronti della Fin Project”. La sentenza così com’è, se non venisse ribaltata in appello, costituirebbe infatti un precedente che potrebbe limitare di fatto il potere di controllo del coordinamento di Vigilanza. Governo e Banca Centrale chiedono insieme un giudizio di secondo grado sul caso ma non la sospensione degli effetti della sentenza di primo grado. La Fin Project potrebbe quindi continuare ad operare, in attesa del processo, ma – stando alle intenzioni dichiarate dal suo Presidente – la Finanziaria ha deciso autonomamente di procedere con la liquidazione volontaria. La vertenza giudiziaria è stata attivata quando non era ancora in vigore la nuova normativa sull’autonomia di Banca Centrale. D’ora in poi le procedure di liquidazione o sospensione dei soggetti controllati verranno attivate direttamente dalla Bcsm, senza alcun passaggio in Congresso.
Luca Salvatori
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