Congresso. Gli effetti della crisi del sistema finanziario pesano sulle entrate di bilancio
Il deficit passa da 39 a 51 milioni di euro. Abbiamo chiuso il 2010 senza debito pubblico, sottolinea il Segretario alle finanze. E il trend per l’anno in corso sarebbe stato rispettato. Pesano due eventi straordinari: la costituzione del fondo di garanzia – lo Stato ha depositato 5 milioni di euro – e gli effetti della crisi del sistema finanziario. Stabile la monofase, diminuita sia in entrata che nei rimborsi. Servono controlli per l’imposta sui servizi. L’unica certezza è che i cittadini la pagano, mentre la cifra a disposizione delle Finanze, relativa a soli tre mesi effettivi - è molto inferiore alle previsioni. Il dato definitivo si avrà solo a giugno 2012. Per il momento, l’unica certezza, è che a pagarla sono i cittadini. Intanto il Segretario Valentini ribadisce: l’obiettivo è tornare in parità nel 2013. Sono le riforme, sottolinea Valentini, a dare stabilità al bilancio. Per quella fiscale ci siamo presi più tempo per il confronto. E ai commercialisti replica: non si crea una pressione fiscale diversa da quella precedente, ma deve emergere il reddito effettivo della persona, della società, dell’impresa. Bisogna togliere gli elementi di dubbio. In Aula invece due leggi di riforma della Pa. E il Segretario agli interni replica alla Csu. Non è vero che i dirigenti crescono, ma diminuiscono di 10 unità. Fa specie, dice Valeria Ciavatta, che la Centrale Sindacale si erga a giudice molto severo di attività che vengono ampiamente condivise a tutti i tavoli aperti con le organizzazioni sindacali. I vertici della Csu, rimarca, vorrebbero prendersi tutto senza mai assumersi responsabilità. Nel video l'intervista al Segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini.
Sonia Tura
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