Tre i temi politici che stanno attraversando questo congresso, ai quali aveva dato voce anche l’intervento di apertura del Capogruppo, Claudio Podeschi, a nome dell’Ufficio di Segreteria. I rapporti con Alleanza Popolare, con il Partito dei Socialisti e Democratici, le questioni interne, quelle di una unità che si auspica di ritrovare, di un rilancio dell’azione politica. Dalle parole di Podeschi il dialogo con AP sembrerebbe compromesso, o almeno difficile da ritrovare mentre fino a poco tempo fa sembrava destinato a normalizzarsi. “Abbiamo fatto ogni ragionevole passo ma senza ottenere risposte soddisfacenti – ha dichiarato - valuteremo il rapporto in funzione del giudizio che AP darà sul nostro progetto politico. Il coordinatore Roberto Giorgetti ha rimproverato la DC di aver annunciato una apertura ma di aver poi scelto il PSS come alleato privilegiato. Dalla nascita del Governo Straordinario – ha aggiunto - c’è stata una quasi completa assenza di dialogo non per nostra volontà'. Nette e assolutamente insanabili le divergenze con Rifondazione, ribadite anche dal Segretario dei Comunisti, che accusa la DC di destinare scarsa attenzione alle opposizioni. Articolate sono sembrate, almeno dagli interventi, le posizioni dei partiti minori. I Sammarinesi per la Libertà, per voce del Presidente, Giuseppe Rossi, hanno mostrato una marcata apertura alla DC, evidenziando le convergenze, le comunanze, i punti di incontro registrati e quelli sui quali ci si può ritrovare in futuro, auspicando un rafforzamento del dialogo. Più freddi sono apparsi i socialisti di Nuova San Marino che rinnovano le critiche al governo straordinario e definiscono la questione morale la vera emergenza del paese. “ Ci auguriamo – ha detto il segretario Orazio Casadei - che anche il vostro partito ne colga i rischi”. I Popolari confermano di essere alternativi alla cosiddetta svolta riformista. “Vogliamo costruire un grande centro – spiega Angela Venturini – pensando a chi si riconosce nei valori del popolarismo europeo'. E sul grande centro la DC smorza gli entusiasmi ricordando che al centro ci sono loro. Come a dire che se casa dei centristi deve essere, questa non può che essere in via delle Scalette. Anche Pietro Berti di Alleanza Nazionale parla del centro 'al quale – dichiara - guardiamo insieme a quelle forze di opposizione che si sono ritrovate nel patto per San Marino”. Un patto al quale la DC dichiara di riservare attenzione e la disponibilità al confronto, ma che definisce fatto da un gruppo eterogeneo di individualità e di partiti. Piuttosto cauto è sembrato il segretario del PSD, Mauro Chiaruzzi, che se conferma la collaborazione fattiva sui progetti indicati dal Governo Straordinario non manca di evidenziare ritardi che definisce preoccupanti, in particolare su riforme istituzionali e legge elettorale. Chiaruzzi si dice convinto che occorra un forte impegno sul piano del dialogo con tutte le rappresentanze consiliari. Intanto al Teatro Nuovo gli interventi si susseguono: c’è chi mette in guardia sul nuovo partito della sinistra, chi auspica una ripresa del dialogo con AP e chi invece da una lettura diversa dei rapporti. Tutti, però, impegnati a cogliere quell’invito alla ricerca dell’unità e della compattezza. Settimio Lonfernini, ad esempio, non risparmia critiche a chi ha lasciato la DC e invita chi eventualmente stesse pensando a fare le valige a non compiere quello che definisce “un tradimento che non possiamo più accettare”. Numerosi gli interventi degli ospiti, come i senatori Enzo Carra della Margherita e Alessandro Forlani dell’UDC o Nino Cristofori, della direzione Nazionale sempre dell’UDC. Fra questi il contributo di Walter Schwimmer, ex segretario generale del Consiglio d’Europa, che ha ricordato l’importante appuntamento che attende la Repubblica di San Marino verso la fine del 2006: la presidenza del Consiglio dei Ministri del Consiglio d’Europa, quando 46 paesi saranno sotto la gestione del più piccolo Stato del Consiglio d’Europa. 'Questa – ha detto - sarà una grande opportunità non solo per dimostrare il forte impegno europeista di San Marino ma anche per confrontarsi a vario livello sulle questioni che riguardano l’Europa. Sarò ben felice – dichiara Schwimmer – di assistere la Repubblica di San Marino per affermare che anche i piccoli paesi hanno il diritto di essere trattati con uguale dignità e che l’Unione Europea dovrà rispettare le loro autonomie, tradizioni e vocazioni. Schwimmer ha parlato poi dei rapporti del suo paese, l’Austria, con San Marino ricordando gli accordi sottoscritti e la proposta consegnata nell’ultima visita ufficiale a Vienna per una collaborazione in campo turistico. 'Sono ben consapevole – ha dichiarato - che alcuni dei progetti che dovrebbero dare a San Marino un nuovo profilo possono avere aspetti positivi e negativi. Dovremmo parlarne in modo molto serio e molto franco'.
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