
Si parte con l’inno nazionale, seguito da quello dell’Unione europea. Un inizio che parla chiaro: il futuro guarda al blocco dei 27. Al Teatro Titano per l'Assemblea congressuale di Repubblica Futura, dal titolo "Oltre gli schemi, dentro il cambiamento. Valori e politiche per la Repubblica del futuro", in platea l’ambasciatore d’Italia sul Titano, Fabrizio Colaceci, rappresentanti dei partiti sammarinesi e delle forze sociali. Sul palco i membri di Rf: Ingrid Casali, presidente dell’Assemblea congressuale; Roberto Giorgetti, presidente; Mara Valentini, coordinatrice; Nicola Renzi, capogruppo consiliare e Andrea Menicucci, in rappresentanza delle istanze giovanili del partito.
Apre il congresso Ingrid Casali: “La speranza è di trovare insieme soluzioni ai problemi che affliggono il Paese, per strutturare un futuro all’altezza delle aspettative sammarinesi”.
Per Roberto Giorgetti "oggi la politica è fluida e sono tramontate le vecchie ideologie. Diventa dunque più difficile strutturare un percorso politico condiviso. Il nostro partito offre stabilità, pur non volendo rimanere ancorato al passato. Guardiamo al futuro e crediamo nei nostri valori. La politica si deve calare nella realtà per essere utile”. Tra le sfide del futuro secondo lui: la sostenibilità dello Stato sociale e l’equilibrio del bilancio di Stato, gravato dal debito pubblico e dalla spesa pubblica in espansione. Invita anche alla riflessione sul concetto di sovranità e identità nazionale.
Nei giorni scorsi, grazie agli incontri con le forze sociali, sono stati raccolti ulteriori spunti di dibattito, affrontati in Assemblea.
Arriva, tramite lettera, il saluto dei Capitani Reggenti, Denise Bronzetti e Italo Righi: “L’assise è un’occasione importante per interpretare le sfide del presente, attraverso il dibattito con le altre parti politiche. È dal dialogo e dal confronto che nasce la migliore politica”.
“Nati per unire, con lo scopo di rinnovare la politica sammarinese”: questo lo slogan del video che racconta la storia del partito, fino a oggi, in cui è il prima forza di opposizione con 8 seggi in Consiglio Grande e Generale. Il video introduce l’intervento di Mara Valentini, che ringrazia i vertici uscenti e ricorda le battaglie in aula: “Dai più giovani ai veterani va il nostro grazie – rimarca –. Guerre commerciali, crisi economiche, crisi valoriali non possono che preoccuparci. La prima sfida è comprendere il nostro posto nel mondo e contribuire a definirlo. Per questo non si può prescindere dal rapporto con l’Italia e dall’orizzonte europeo. Non ci siamo mai sottratti alla collaborazione con il Segretario agli Esteri, Luca Beccari, al lavoro per l’Accordo di Associazione”. Su quest’ultimo “avremmo voluto sapere di più, essere costantemente informati”, aggiunge Valentini, amareggiata. Ricorda infine il totale disaccordo con le residenze fiscali non domiciliate e con il DES, “un vero pericolo per il Paese”. C’è poi la delusione per il respingimento della maggior parte degli emendamenti proposti sugli ultimi provvedimenti in discussione, come il pdl Casa. Sulla sanità chiede di puntare sul merito e mantenere l’ospedale una realtà attrattiva, per garantire i migliori specialisti. “Forti della nostra matrice liberale e riformista – conclude – possiamo rifondare una nuova via della politica”. Ogni futura alleanza nasce dal dialogo e dal confronto sincero con le altre forze politiche, spiega ancora Valentini.
La porta rimane aperta, ad esempio, per Demos. Toni meno pacifici verso Elego, con cui sono diverse le divergenze. Per Domani Motus Liberi un sentimento rispetto: le posizioni non sono uguali sull’Accordo di Associazione, ma ci sono margini per collaborare. Definita ambigua la postura del PSD, che per la coordinatrice resta comunque una forza di sinistra con cui sarebbe importante collaborare. Con Libera, Rf ha condiviso gli scranni dell’opposizione nello scorso mandato: “I fatti in questa legislatura dimostreranno se e come troveremo modalità di cooperazione”. Sulla DC: “Sono convinta che le nostre forze politiche debbano collaborare – afferma Valentini – nonostante le frizioni su Banca Centrale e giustizia. Il filo rosso è l’Accordo di Associazione con l’Ue”.
Delineata la collocazione di Rf nel quadro politico, la coordinatrice lascia la parola ai rappresentanti delle altre forze politiche, dopo il video-saluto di Francesco Rutelli, già vicepresidente del Consiglio, ministro e sindaco di Roma. Definisce San Marino attenta ai cambiamenti e condivide con Rf lo spirito riformista.
Alessandro Rossi di Demos apprezza le parole di Valentini e ricambia l’apertura: “Come partiti siamo entrambi ribelli – dice –, perché non accettiamo lo status quo e vorremmo una San Marino migliore, fatta di lavoro, volontà, modernità e apertura verso il mondo, anche se ora fa paura”.
Augusto Casali, per il Partito Socialista, sottolinea come il titolo del convegno sia particolarmente adatto al momento storico che sta vivendo il Titano. Il suo auspicio è che, attraverso un esame critico del percorso europeo fin qui seguito, si arrivi a un ruolo meno marginale nello scenario geopolitico del vecchio Continente. Prima dell’entrata in vigore dell’accordo, secondo il PS, si dovrebbe celebrare un referendum.
Giovanna Cecchetti di Elego, pur riconoscendo le divergenze, accende un faro sui punti di contatto con Rf, come l’apertura all’Associazione con l’Ue: “Riteniamo sia necessario abbandonare le armi e le diatribe del passato – afferma – e guardare al dialogo per il futuro, nell’interesse della comunità sammarinese”.
Rete è rappresentata da Giovanni Maria Zonzini, che definisce il percorso europeo un’occasione irripetibile. “La definizione di sé – sottolinea – deriva dal rapporto con l’altro. È per questo che è fondamentale per San Marino entrare nel più grande mercato unico del mondo, un sistema fondato su modernità e intraprendenza. L’Ue è l’unica forza politica che rispetta il multilateralismo. Non serve a nulla rimanere nell’ombra del ‘noti a noi e ignoti agli altri’”.
Ettore Rosato, vicesegretario di Azione e già vicepresidente della Camera dei Deputati, invia un saluto da remoto: “Il mondo ha bisogno di una politica che sappia prendere decisioni – dichiara –. Che sappia fare sintesi e agire. In questo senso pensiamo che il dialogo aperto tra Rf e Azione darà i suoi frutti”.
Alessandro Mancini parla per Alleanza Riformista dell’importanza del confronto: lo spazio ideale è proprio il Congresso. “Condividiamo la responsabilità di costruire un orizzonte comune – ricorda – basato su un dialogo aperto, anche con la cittadinanza. Abbiamo riconosciuto la chiarezza e la decisione del contributo di Rf nella vita politica, a partire dall’Accordo di Associazione. Si tratta di nuove opportunità per imprese e cittadini. Dobbiamo aggiornare le nostre norme per stare al passo con i tempi”.
Lorenzo Forcellini Reffi, di Domani Motus Liberi, sottolinea che da tempi difficili nascono le rivoluzioni positive, andando oltre gli schemi. “Vogliamo essere protagonisti del cambiamento, partendo dai problemi concreti della cittadinanza. Per farlo – sostiene – bisogna partire dall’attaccamento, dalla fiducia, dalla partecipazione. Dobbiamo creare le condizioni perché i nostri giovani spendano le loro competenze nel territorio, infondendo loro fiducia nella politica”.
Luca Lazzari, PSD, invita a voltare pagina dopo la stagione delle divisioni: “Alla lunga indebolisce la democrazia. Non torniamo a guardare la politica con la lente della giustizia. Rf ha avuto una responsabilità centrale nel governo di Adesso.sm: doveva cambiare tutto, ma ha rischiato di far crollare tutto”. E puntualizza i modi – a suo avviso sbagliati – con cui Rf critica il pensiero altrui: “A volte usate l'arma dell'irrisione, che è una mancanza di rispetto che inquina il dialogo”.
Giulia Muratori per Libera ricorda che “l’analisi sui fatti del passato ancora ci divide, e da lì nascono divergenze sulla gestione, ad esempio, di Banca Centrale. Il Consiglio deve tornare a essere il cuore del dibattito politico. Non bisogna strumentalizzare le posizioni dei competitor per sminuirle. Il pdl Casa, secondo noi, risponde a un’emergenza, anche se voi non siete d’accordo. Libera sostiene la pace nelle zone di guerra e crede che anche la voce di San Marino possa fare la differenza. Siamo pronti ad aprire un dialogo vero per chiarire le divergenze, nell’interesse della comunità”.
Giancarlo Venturini porta sul palco la visione della DC: “Abbiamo trovato la necessaria convergenza con gli alleati di governo per affrontare uno dei passaggi storici della Repubblica, l’avvicinamento all’Europa. Nella scorsa legislatura sono emersi forti punti di contrasto tra i nostri partiti. Confidiamo che venga meno la diffidenza, a favore della fiducia e del dialogo. Tuttavia, non posso non rimarcare la delusione nel vedere che il vostro obiettivo sia stato spesso quello di mandare la DC all’opposizione, tradendo la fiducia appena citata”.