Il Congresso di Stato sul piano economico per il 2010
“Una bozza – spiega l’Esecutivo – non un documento blindato, aperto quindi alle osservazioni e alle eventuali integrazioni. Per contenere le spese si agirà soprattutto sulla pubblica amministrazione; “questo – afferma Gatti – non significa prevedere licenziamenti, ma ottimizzare le risorse, attuare una concreta mobilità del personale, un suo utilizzo razionale”. Pensare solo ai tagli sarebbe però sbagliato, si devono prevedere investimenti, guardare al futuro. Ci sono progetti strategici che non possono essere abbandonati, per prepararsi adeguatamente alla ripresa. Fra questi le infrastrutture, programmi comuni con le zone limitrofe, potenziamenti della rete commerciale, scelte che riguardano il comparto industriale. Su tutto però peseranno gli accordi con l’Italia e con altri paesi, il superamento della procedura rafforzata del Moneyval, l’uscita dalla grey list. Insomma il momento è tutt’altro che facile e ci si deve rimboccare le maniche. Con Roma le intese sono state trovate, sia sul piano tecnico che politico, si deve solo definire la data della firma, ma poi il vero lavoro dovrà ancora cominciare, quello verso una economia diversa, una nuova fase tutta da definire.
Sergio Barducci