Si profila un’importante riforma per le istituzioni sammarinesi: quella del Congresso di stato e cioè del governo della Repubblica, l’organismo detentore del potere esecutivo. Sull’idea sono praticamente d’accordo i partiti di governo e tutti quelli dell’arco parlamentare, ma sul merito della riforma nulla è ancora stato deciso in via definitiva. Un gruppo di consulenti tecnico-giuridici incaricati dal Governo sta lavorando ad un documento di lavoro, le sedi di confronto hanno gia’ esaminato alcune proposte. E nella prossima seduta del consiglio grande e generale, è praticamente certo l’inserimento di un comma per aprire il dibattito parlamentare sull’argomento. Sui contenuti del documento di lavoro, massima riservatezza, ma su alcuni aspetti, qualche indiscrezione e’ trapelata. La normativa futura dovrebbe tracciare una linea di demarcazione piu’ netta tra responsabilità personali e collegiali dei segretari di Stato. Le deleghe con tutta probabilità rimarranno fisse: ogni segreteria avrà le sue e non cambieranno con l’avvicendarsi dei governi. Si sta valutando anche l’ipotesi di un’incompatibilità tra il ruolo di segretario di stato e quello di Consigliere. In merito alla presenza dei Reggenti nelle riunioni del Congresso – attualmente le presiedono, così come presiedono quelle del parlamento – non ci sono orientamenti unitari. Potrebbero dunque esserci dei cambiamenti, ma potrebbe anche essere mantenuto la situazione attuale
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