Congresso di Stato: dal segretario Onu una sferzata di energia
Valentini annuncia per i primi di maggio la sintesi dei lavori al Tavolo dello Sviluppo e rigetta con forza le critiche di immobilismo. Lo fa snocciolando una serie di provvedimenti mesi in atto e ricordando il diverso clima rispetto al passato. "Non possiamo pensare a un'evoluzione di San Marino – ha detto – come riedizione del passato”. Sempre sul fronte internazionale, la rassicurazione sulla volontà di San Marino di sottoscrivere al più presto la convenzione di Istanbul del 2011 contro la violenza sulle donne. Sarà invece a Venezia domani, il Segretario di Stato alla Sanità, Francesco Mussoni, per mettere a punto il progetto di aprire a San Marino una sede dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, mentre martedì prossimo discuterà a Bruxelles con i funzionari della Commissione europea sulle possibili collaborazioni. Sul tavolo diversi argomenti, compreso quelli che attengono alla sperimentazione e alla ricerca sulle cellule staminali. “Un argomento che va affrontato in modo serio e regolamentato”, ha dichiarato Mussoni, annunciando la volontà di ricercare prima l'armonizzazione con una serie di standard internazionali in materia.
Il Segretario alla Sanità ha illustrato ai colleghi di Governo le linee generali per la libera professione dei medici ospedalieri. “Un fenomeno – ha detto – che oggi non è pienamente disciplinato e che va regolamentato, in linea con quanto avviene nelle strutture sanitarie di tutto il mondo”.
Sergio Barducci
Comunicato stampa Segreteria agli Esteri sulla Convenzione contro la violenza alle donne:
In riferimento alle notizie di stampa riportate in data odierna in merito alla mancata sottoscrizione da parte sammarinese della Convenzione di Istanbul contro la violenza alle donne, questa Segreteria di Stato intende fare alcune precisazioni.
Il tema della violenza domestica continua ad essere di fondamentale importanza per la Repubblica di San Marino, da sempre attenta alla difesa e tutela di tutti i diritti umani. L’impegno della Repubblica in questo campo, infatti, non si è limitato alla campagna condotta durante il semestre di Presidenza del Consiglio dei Ministri del Consiglio d’Europa, ma è proseguito con la partecipazione attiva alle varie iniziative del Consiglio d’Europa e delle altre Organizzazioni internazionali di cui San Marino è Stato membro relative a questa tematica.
In particolare, una delegazione sammarinese di esperti in questioni di genere - tra cui l’Avv. Kristina Pardalos, attuale Giudice alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo - ha partecipato alla stesura del testo della Convenzione europea di Istanbul.
Il contributo del nostro Paese nel comitato di redazione è stato significativo, in quanto San Marino ha svolto la funzione di mediatore tra le posizioni divergenti assunte dagli Stati partecipanti. L’azione della Repubblica nei negoziati è stata accolta con grande favore dalla Presidenza e da ONG come Amnesty International.
Si sottolinea che la legge “Prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere” ha trovato attuazione nel maggio 2012 con Decreto Delegato n. 60; fino a quel momento, infatti, tale legge era priva di molti strumenti che ne potessero concretizzare l’efficacia.
La Segreteria di Stato agli Affari Esteri specifica che ai sensi del diritto internazionale la sola firma non permette l’entrata in vigore della Convenzione e che quest’ultima non è vincolante per lo Stato firmatario. E’ invece la ratifica lo strumento che conferisce applicazione alla stessa e che impegna concretamente lo Stato a rispettarla. Attualmente, la Convenzione di Istanbul è stata sì firmata da 29 Stati, ma ratificata solamente da 3. Di conseguenza non è ancora entrata in vigore perché sono richieste almeno 10 ratifiche. Anziché concorrere ad accrescere il numero delle firme - che non contribuiscono né all’entrata in vigore né sono propedeutiche alla ratifica - San Marino preferisce in via preventiva alla futura adesione accertare la rispondenza del proprio ordinamento. Si ritiene dunque maggiormente opportuno risultare pienamente conformi ai criteri enunciati dalla Convenzione e alla verifica del suo meccanismo di monitoraggio, in linea con la coerenza e serietà finora dimostrate, tenendo fede all’impegno profuso.
La lotta alla violenza contro le donne merita più di una mera manifestazione di intenti.
Per questi motivi è stato richiesto un opportuno esame del testo della Convenzione e del relativo Rapporto esplicativo a tecnici ed esperti dell’Avvocatura dello Stato, al fine di verificare la corrispondenza dei nostri testi normativi e delle prassi conseguenti all’entrata in vigore del Decreto Delegato, nonché di identificare le eventuali lacune e inadempienze presenti.
Questo lavoro, che riteniamo debba essere ultimato il più celermente possibile, è la condizione per giungere alla firma della Convenzione e per sostenerne concretamente la sua attuazione.