Il Congresso di Stato si concentra sulle priorità 2016
Il Governo ragiona sull'agenda degli interventi da mettere in atto nei prossimi mesi. Un percorso tutt'ora in divenire, che le varie segreterie di Stato intendono condividere, passo dopo passo, con la maggioranza. L'obiettivo – dicono - è quello di dare efficacia all'azione di Governo in questo anno e mezzo che ci separa dalla conclusione della legislatura. Fissate pertanto delle macro-aree di intervento, continuando però a lavorare per la stabilità del bilancio dello Stato, base imprescindibile in chiave rilancio. Innanzitutto sviluppo e ripresa economica, vale a dire attrarre nuovi progetti e concretizzare quelli in atto come il polo della moda, fermo restando l'esito referendario; poi, altri investimenti aziendali che giungeranno a compimento nei prossimi mesi, e la volontà di intraprendere iniziative mirate alla ricerca di nuove imprese e investitori, creando missioni ad hoc all'estero. Di particolare importanza il capitolo 'interventi infrastrutturali', alcuni legati direttamente a risorse già a bilancio come i primi 10 milioni di euro, la cui destinazione è al vaglio della segreteria al Territorio, altri invece di pertinenza dell'Azienda dei servizi che, avvalendosi di capitale, disporrà ad esempio stanziamenti per la potabilizzazione e depurazione delle acque, infrastrutture che come ricaduta creeranno lavoro. Tra le macro-aree individuate dal Congresso di Stato non poteva mancare inoltre il settore bancario e finanziario: archiviata la nomina del Presidente, l'Esecutivo punta ora a sistemare la questione Banca Centrale, completandone l'organizzazione a garanzia di piena funzionalità; occhio vigile poi sull'intero sistema bancario che va doverosamente accompagnato a riposizionarsi sulle piazze internazionali con interventi mirati. Altro punto, il negoziato con l'Unione europea portato avanti con Monaco e Andorra: in questo avvio d'anno – rimarca il segretario Valentini – dobbiamo dare impulso al percorso di maggiore integrazione accentuando il coinvolgimento di tutte le amministrazioni. Infine, il completamento della riforma della Pa, con l'adozione del fabbisogno: anche in questo ambito il Paese deve recuperare diversi ritardi rispetto all'Europa. Si tratta, dunque, di recepire non solo norme ma anche strutture.
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