Consegnata la lettera di dimissioni di Zona Franca
'E' stata una scelta sofferta – prosegue la Michelotti - e non vogliamo che venga considerata contro l’unificazione delle sinistra, anzi vogliamo il contrario: il Psd e’ uno dei nostri referenti principali. Ci divide l’urgenza del cambiamento. Ci riteniamo alternativi alla Dc non per ragione ideologica, ma perche’ forza conservatrice che non ha interesse a cambiare le cose'. Ancora prematuro pensare al futuro, perche’la corrente attende ora un confronto con l’esecutivo del partito, dopodiché si guarderà intorno mettendosi al servizio di una politica sociale collocata ovviamente a sinistra. Non e’ esclusa l’ipotesi, anticipata ieri da Ivan Foschi, che vadano a costituire una sorta di alleanza con Rifondazione Comunista e per la costituzione di un gruppo consiliare federativo. Il primo commento in casa Psd è del segretario: 'Per noi l’unificazione non e’ messa in discussione, il vero progetto della sinistra, e anche quelli usciti dovranno ritornare a parlare con noi. Per Mauro Chiaruzzi il governo straordinario dovrà andare in fondo al suo percorso per poi dare la parola agli elettori'.