Consiglio: in apertura il riferimento sul FMI
In merito alle finanze pubbliche, si suggerisce il contenimento dei costi e la ricostituzione delle riserve attraverso le riforme, come quella previdenziale e l'iva, oltre alla creazione di un dipartimento del tesoro per la gestione della liquidità. Il segretario rimarca che rimane aperta - anche se non concretizzata, la possibilità di ricorrere all'assistenza finanziaria.
L'opposizione si stupisce del silenzio sulla trasferta a Roma, chiede che il parlamento venga messo a conoscenza. “ Con Tria e Giorgetti – chiede Federico Pedini Amati - avete parlato anche di possibili aiuti economici?”. Chiede lumi anche sul Fondo Monetario, per sapere se ha garantito un finanziamento e di quale importo. L'attacco al Governo è frontale: “Sottovalutate la situazione e non risolvete i problemi. Chiedete aiuto a opposizioni e paese. Troviamo soluzioni condivise, diamoci un tempo e andiamo alle elezioni”.
Teodoro Lonfernini, invece, non vuole una situazione ponte, ma andare al voto subito, “chiedendo mandato pieno e vero ai cittadini, perché per la prima volta nella storia – dice - dovremo salvare il paese”. Per la minoranza la Guidi ha omesso di descrivere la realtà secondo il Fondo Monetario. “ Ci ha parlato di rischio di shock sistemico”, afferma Mariella Mularoni.
La maggioranza non ci sta, punta il dito contro “un potere politico/economico che ha tenuto fermo il paese per 20 anni”. Roger Zavoli si scaglia contro un'opposizione il cui marchio di fabbrica – afferma – è distorcere la realtà, tacendo su anni di avvertimenti del FMI e l'allarme sui conti di cassa, nascosti nei cassetti. “Nelle difficoltà – dice - al posto di fare sistema si cerca di affondare”.
“ Il passato lo conoscevate, è il futuro che state svendendo” gli risponde Elena Tonnini.
Torna anche il riferimento al tribunale, la preoccupazione per l'interpretazione di leggi e regole. “Quando la politica rinuncia al suo ruolo, non fornendo indirizzi ma nascondendosi dietro al paravento dell'autonomia di enti e organismi, o è perché non sa che pesci prendere o c'è una bussola esterna che sta indicando la direzione. Il Consigliere di Rete lancia quindi un appello alla maggioranza, a commissari che secondo lei votano senza porsi domande “perché - dice - non potete difendere per sempre progetti illegittimi e sanare con la vostra passività incompatibilità ai vertici della magistratura”. Intervento che Mimma Zavoli definisce “bruttissimo, con offese a chi, fuori dall'Aula, non può difendersi, coperta dall'immunità parlamentare. La Tonnini – chiosa il presidente della Commissione Giustizia - fa azioni militari usando le parole. Metodo – dice - che rifiuto e contrasto”. Sull'incontro a Palazzo Chigi c'è massimo riserbo ma i consiglieri di Repubblica Futura ne approfittano per sottolineare i buoni rapporti con il Governo italiano, smentendo quelle che definiscono accuse strumentali delle forze di minoranza sull'assenza di dialogo fra i due Stati.
Nicola Renzi stigmatizza quindi chi dipinge il paese peggio di quello che è "per togliere reputazione a governo e maggioranza. Un gioco al massacro che non serve a nessuno”. E a chi "parla a sproposito dei rapporti con il vicino, mai come in questa legislatura – dice - sono stati così intensi e produttivi". Il problema targhe un incidente di percorso, a cui si sta cercando una soluzione. Infine, su una possibile incompatibilità del Dirigente del tribunale, rimarcata ancora una volta e a gran voce da Marco Gatti, "il modo giusto per appurarlo - dice Renzi - è semplicemente quello di rivolgere la domanda al diretto interessato in Consiglio Giudiziario Plenario, organo che deve valutare l'incompatibilità di un suo membro”.
MF