Altra votazione da record per il Segretario al territorio. Le modifiche al piano regolatore generale sono state accolte - anche in questo caso in poche ore - con 26 voti a favore, 11 contrari e 6 astenuti. E' un progetto portato in prima lettura da Matteo Fiorini. A ricordarlo è Antonella Mularoni che parla di una “variante con obiettivi trasparenti” che da anche destinazione commerciale alle aree più votate a questo settore. Sono stati incontrati i cittadini e le Giunte dei Castelli interessati e modificato il testo della prima lettura per tenere conto delle proposte emerse. Per Domagnano è stata modificata una delle due rotonde, su cui c'era contrarietà della popolazione. Una delle questioni più controverse riguardava il Castello di Acquaviva, con la proposta di un'area di compostaggio. Molte, ricorda il Segretario al territorio, le riserve espresse dai cittadini. Ci sembra di aver trovato una soluzione, sottolinea, anche se non riscuote l'approvazione di tutta la minoranza, ma è stata accolta dalla Commissione per le politiche territoriali e in generale dalle persone cui è stata presentata. Prevista una serie di procedure prima di arrivare alla realizzazione dei centri di compostaggio. Non ne vogliamo fare decine, assicura Antonella Mularoni, precisando anche che si parla di rifiuti organici, non di sostanze pericolose,ed è prevista la possibilità di insediarli anche in zone agricole. Per i centri storici nasce una politica di monetizzazione dei posti auto, per farli vivere e per permettere ai privati di usufruire degli spazi pubblici contribuendo alla collettività. Non vorrei, rimarca, si facesse passare che l'intervento recherà ancora più pregiudizio a un territorio che nei decenni ha subito ferite. E' piano che dà risposta ad esigenze pubbliche, non private, coniugandole alle esigenze di crescita sul piano economico del Paese. Sono state previste garanzie per escludere indebiti arricchimenti. Intesa per il Paese si è astenuta in Commissione e lo farà anche in Aula. Contrari Rete e Cittadinanza attiva che contestano alla legge di non affrontare il tema della revisione dei principi per creare un nuovo sistema di pianificazione territoriale. E' un approccio sconnesso, affermano, che se da una parte cerca di affrontare problemi annosi (come quello della sottostazione elettrica) dall'altra a volte assume il sapore dell'espediente e dell'improvvisazione o comunque non valuta tutte le opzioni possibili. A livello di metodo, aggiungono, salta agli occhi la differenza tra principi espressi e il contenuto della legge che traduce semplicemente la destinazione delle aree interessate aprendo un ampio ventaglio di possibilità di intervento. Questo clima di incertezza, sottolineano Rete e Cittadinanza Attiva, è ancora più alimentato dall'incertezza politica di un Governo in fase di verifica sia a livello programmatico che a livello di equilibri e rapporti interni. Tutto questo si traduce in una modifica sostanziale della legge proprio con gli emendamenti presentati dal Governo. Il progetto, replica la maggioranza vuole agevolare nuovi investimenti e realizzare importanti infrastrutture pubbliche per migliorare la viabilità e i servizi: dagli impianti di depurazione delle acque allo spostamento della sottostazione elettrica di Cailungo. L'introduzione della funzione commerciale all'interno delle Zone Produttive di Rovereta, Galazzano e Gualdicciolo, replica Bene Comune, vuole rilanciare l'economia e creare nuovi posti di lavoro.
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