Consiglio. Approvato primo pilastro della riforma previdenziale
Il segretario di Stato per la Sanità Claudio Podeschi, porta a casa la prima parte della riforma previdenziale, in attesa del secondo pilastro che approderà in Consiglio a ottobre. L'Aula approva il provvedimento con 30 sì, 16 no e10 astenuti, insieme all'istanza d'Arengo collegata per un intervento a favore dell' equità e dell'uguaglianza tra i cittadini. Di fatto, trasversalmente l’intervento è stato riconosciuto necessario per la tenuta dei fondi pensione, sebbene critiche si siano sentite anche tra i banchi della stessa maggioranza. Podeschi spiega che, per venire incontro alle richieste dei liberi professionisti, è stato emendato l'articolo 7 che introduce la gestione residuale dei lavoratori autonomi. In sostanza, precisa il segretario per la Sanità, non andiamo a chiedere a nessuno che ha un attivo di pagare i passivi di altri, ma manterremo un conteggio separato e ogni anno si faranno verifiche per intervenire se una delle categorie uscirà dalla logica degli attivi. Tra le novità anche gli adeguamenti delle aliquote contributive, rese uniformi a partire dal 2019 per tutti i lavoratori autonomi, l'età pensionabile portata a 66 anni e l'introduzione di un contributo di solidarietà per scaglioni dei pensionati in favore lavoratori attivi. Varata anche la legge per la revisione ed aggiornamento dei titoli di studio. 36 i voti a favore, 17 gli astenuti e un solo no per la normativa che va a equiparare vecchi e nuovi titoli di studio delle scuole superiori e dell'università. Protagonista dell’ultima giornata i lavori del Consiglio Grande e Generale è la pubblica amministrazione con due progetti di legge: quello sulle norme in materia di documentazione amministrativa e quello sul procedimento amministrativo e sull'accesso ai documenti.
Sonia Tura
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