Era il Consiglio dedicato, principalmente, alla finanziaria. E al Bilancio dello Stato si arriva dopo tre giorni di fuoco per l’Aula. Adesso tocca ai conti pubblici e anche qui è muro contro muro. Il bilancio arriva in Aula tra le contestazioni del sindacato, dei commercialisti e in generale delle categorie economiche che – pur avendo aggiustato il tiro rispetto alle critiche iniziali – continuano ad essere preoccupate per la mancanza di prospettive. Tutta la maggioranza sta prendendo la parola per sostenere i provvedimenti presentati dal Segretario di Stato per le finanze. Fanno eccezione gli europopolari che presentano diversi emendamenti alla manovra. Non vi rendete conto dell’entità della crisi, tuona l’opposizione. Il Pil del 2009 è in calo del 12,5%, record mondiale, afferma il segretario del psrs Simone Celli. Una situazione di straordinaria gravità, ribadisce la minoranza, si affronta con comportamenti non ordinari. Tutti criticano la manovra, sottolinea il capogruppo di Sinistra Unita Ivan Foschi. Solo le banche alla fine hanno approvato ma, dice, non è una novità. Questo governo per Foschi è particolarmente sensibile alle richieste del mondo bancario e questo è uno dei motivi di fondo della crisi con l’Italia. Una finanziaria inemendabile, afferma Pier Marino Mularoni dei Ddc, Nonostante tutto, dice, presenteremo degli emendamenti. Pur non avendo a disposizione i dati e le strutture dell’esecutivo abbiamo elaborato delle proposte per la riduzione reale della spesa corrente e per porre le basi di una riforma fiscale all’insegna dell’equità. Perché, sottolinea, il reddito deve essere certo e accertabile, altrimenti parliamo dell’aria fritta. Guardate cosa succede fuori di qui. Cosa accade in Italia, in Europa, nel mondo, replica il Patto. La crisi della finanza mondiale ha cambiato tutte le regole senza dare preavviso. A San Marino nonostante tutto e con l’aggravante del rapporto con Roma, questa finanziaria cerca di trovare un giusto equilibrio. Abbiamo voluto ridurre costi e sprechi, replica il capogruppo di Ap Roberto Giorgetti.I consumi a San Marino sono diminuiti dello 0,2%. Questo vuol dire che il potere d’acquisto delle famiglie tiene. In Italia, a seconda dei settori, il calo va dal 5 al 20%. La crisi, ricorda Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi, è stata affrontata altrove con licenziamenti, tagli ai servizi, inasprimenti fiscali. Qui si interviene con equilibrio, mantenendo i posti di lavoro, garantendo lo stato sociale, all’insegna di quella equità che invocavano i lavoratori in piazza. Angela Venturini dei Moderati, si scaglia contro quelli che definisce “i luoghi comuni”. Secondo voi San Marino sta cadendo in miseria, accusa. Ma se ci guardiamo intorno vediamo ristornati, palestre e saloni di bellezza pieni, bambini a scuola firmatissimi, macchine nuove di zecca. Il convento sarà anche povero, polemizza, ma i frati sono grassi.
Sonia Tura
Sonia Tura
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