Ad aprire il dbattito sulla giustizia in Consiglio è il segretario Fabio Berardi: esordisce dichiarando che avrebbe preferito un clima più sereno, informa l’assemblea di aver depositato, oltre alla relazione, sia la nota integrativa, sia il verbale riassuntivo integrale del consiglio giudiziario: 'Il problema e’ solo quello sollevato all’interno del Consiglio giudiziario plenario. Restano fuori le fastidiose e deleterie polemiche pretestuose - dice - che nulla hanno di costruttivo e utile al sistema giudiziario'. Parla poi della piena operatività della magistratura, con l’arrivo di un commissario della legge e due uditori. Elogio al lavoro svolto anche da Alberto Cecchetti. Dopodiché tutta l’attenzione e’ per l’intervento di Giuseppe Rossi dei sammarinesi per la libertà: 'Dal mese di novembre - dice- io, Bollini e Sansovini avevamo presentato un Ordine del giorno, muovendo dalle presunte ingerenze della politica in magistratura, fatto gravissimo. Abbiamo deciso di chiedere chiarezza da una parte e dall’altra. Dopo il consiglio giudiziario del 25 novembre non ho ancora capito come sono andate le cose. Il magistrato dirigente - prosegue Rossi - aveva l’occasione di spiegarsi e gliel’ho chiesto. Dopo tanti confronti e dopo vari tentativi di capire non ho ancora capito come stanno le cose”. Parole sulle quali e’ scattato l’applauso dal loggione, dove erano presenti numerosi avvocati. 'Non ci si puo scandalizzare quando politica fa ingerenza nella magistratura - prosegue - perché avviene anche il contrario: alcune informazioni che mi sono servite per ampliare l’esposto sul tirocinio Stolfi - ribadisce - io le ho ricevute dal magistrato dirigente'. A prendere la parola è poi stato il consigliere Romeo Morri, che ha chiesto l’istituzione di una commissione consiliare di inchiesta proprio sui fatti piu recenti: la consegna di un atto giudiziario in consiglio al consigliere Rossi. Mario Venturini ha ricordato gli antefatti, dall’incontro a Palazzo Begni tra i capigruppo della maggioranza e il magistrato dirigente sulla richiesta di rotazione nell’incarico rogatorie. 'Cosa che dimostra – ha detto l’esponente di AP - che il tribunale è diviso tra magistrati graditi e non graditi alla maggioranza. Come poi è accaduto in consiglio giudiziario, dove certe quinte colonne hanno attaccato il magistrato dirigente'.
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