In Consiglio è bagarre sulla politica estera e sull'economia
Al via la seconda sessione di ottobre del Consiglio Grande e Generale. In primo piano sono la politica estera e l’assestamento di bilancio. In Aula anche la legge per il rinnovamento. 18 milioni in meno dalla manofase, 6 dall’Igr e 7 e mezzo da altre imposte. 12 milioni e mezzo di euro per l’adeguamento dei fondi pensione ma anche i 15 milioni congelati dalle spese delle Segreterie di Stato. L’assestamento di bilancio, presentato una settimana fa, torna in Aula per il voto. E, ancora una volta, si registrano fronti contrapposti tra maggioranza e opposizione. Il Segretario di Stato per le finanze sottolinea che, questo assestamento, non tiene conto degli effetti che produrranno le azioni previste dalla manovra straordinaria. Abbiamo scelto, dice, un atteggiamento prudenziale, aspettando di avere dati certi. Con il bilancio consuntivo, afferma Pasquale Valentini, ci aspettiamo che il deficit di 70 milioni 800mila euro possa essere ridotto. Tutta l’opposizione rilancia al governo l’accusa di mancanza di coraggio. Non è così, ripete la minoranza, che si affronta una crisi senza precedenti per San Marino. Interventi appassionati e tra questi quello di Pier Marino Mularoni. Il consigliere dei Ddc ha avuto un leggero malore da cui si è subito ripreso. La Reggenza ha sospeso la seduta per qualche minuto e il suo collega di partito Lonfernini lo ha accompagnato in ospedale per degli accertamenti. Intanto il Patto risponde anche al sindacato. Il bilancio, riassume Roberto Giorgetti, è di 658 milioni. Al netto di rimborsi fiscali e partite di giro restano 370 milioni di euro. Di questi 175 circa sono destinati agli stipendi dei dipendenti pubblici e altri 24 milioni alle pensioni regime stato. Di fatto, manda a dire alla Csdl, gli stipendi pesano per quasi la metà della spesa corrente. Ma le critiche dell’opposizione sono indirizzate soprattutto alla politica estera, soprattutto dopo la conferenza stampa del Congresso di Stato di ieri e la scelta di alzare la voce negli organismi internazionali, annunciata da Antonella Mularoni. Si impone la scelta dello spazio economico europeo, afferma Giuseppe Morganti, quando è in corso un dibattito democratico con tanto di referendum su cui deciderà il collegio dei garanti il 3 novembre. Mentre sul rapporto con l’Italia alza la voce Fiorenzo Stolfi che chiede al Patto un esame di coscienza per fare andare avanti qualcun altro, mentre per il capogruppo di Sinistra Unita Ivan Foschi il governo è prigioniero del potere bancario e finanziario che non vuole concedere lo scambio di informazioni. Domani pomeriggio al centro dell’attenzione sarà il sistema bancario e finanziario con il riferimento del governo sullo stato di salute del settore e la relazione consuntiva di Banca Centrale. Nel video le interviste a Fiorenzo Stolfi, Psd; Alberto Selva, Ap; Ivan Foschi, Su; Marco Gatti, Pdcs.
Sonia Tura
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