Consiglio: bocciata l’Istanza per la Segreteria alla Pace
L’assemblea respinge, anche se con pochi voti di scarto, l’istanza d’Arengo che proponeva di assegnare ad una delle dieci Segreterie la delega alla Pace, così come era stato istituito in passato. Bocciate anche le due istanze d’Arengo che riguardavano i consiglieri. La prima chiedeva di liberare i parcheggi a ridosso del centro storico durante le giornate parlamentari, la seconda di introdurre un badge identificativo, da usare durante le votazioni, per evitare il fenomeno dei cosiddetti “pianisti”. Sono state queste le ultime votazioni dello scampolo di ordine del giorno ancora da concludere dopo la lunga maratona per l’approvazione della finanziaria. In chiusura dei lavori consiliari si è chiesto il parere dell’assemblea sull’ordine del giorno dei Socialisti Riformisti circa l’apertura di un negoziato ufficiale con la Commissione Europea, per valutare la migliore forma di integrazione. “Non una presa di posizione preconcetta – ha spiegato il segretario del Psrs, Simone Celli – ma la volontà di affrontare con i tecnici di Bruxelles il migliore rapporto di San Marino con l’Unione”. Già delineate, in aula, le posizioni che potranno emergere nel prossimo dibattito, quando la relazione della Segreteria approderà in aula. Appoggio convinto al documento dei social riformisti arriva da Claudio Felici del Psd, Giovanni Lonfernini dei Democratici di Centro e Alessandro Rossi di Sinistra Unita. Non lo ritiene accoglibile la Dc, il cui capogruppo, Luigi Mazza, invita a discuterne nel dibattito già previsto. Prematuro prendere posizioni. Si dichiara europeista convinta Angela Venturini dei Moderati, ma “non si può affrontare – afferma – il tema con superficialità”. “Sarebbe precorrere i tempi – rilancia il Capogruppo di AP, Roberto Giorgetti – pronunciarsi prima di celebrare il dibattito già previsto”. “Non facciamo polemica politica su un tema così importante per il Paese”, dichiara Gian Nicola Berti della Lista per la Libertà. Alla fine si vota il documento che non raccoglie il favore dell’aula, che lo respinge con 29 contrari e 24 a favore.
Sergio Barducci
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