Consiglio Centrale Dc: no ad ammucchiate e Congresso dopo le elezioni
Non si tratta di imposizioni – chiarisce- ma di confronto doveroso con i vertici, perché quando si parla di stabilità del sistema la politica deve esercitare il suo ruolo, valutare le conseguenze delle scelte e impartire direttive”. Via delle Scalette non vuole a San Marino il “bail in”, nessun cittadino deve rimetterci soldi ed è convinta che solo affrontando i problemi per tempo il sistema non avrà traumi. Del resto Gatti ricorda la crisi del settore nel 2008 e il ruolo attivo della politica per superarla. Allora si decise per l'intervento pubblico, questa volta potrebbe andare diversamente: “siamo convinti che non serva più – dice Gatti - se si fanno le cose nel modo giusto”. Un confronto approfondito con gli alleati non c'è ancora stato ma il segretario lancia una sorta di ultimatum: se non si chiarisce ognuno farà le proprie riflessioni interne. La Dc va avanti con la certezza di avere dalla sua parte il paese. “Ci conforta e ci dimostra che siamo sulla strada giusta”. E se il Psd a settembre si prepara a celebrare il Congresso, il Consiglio Direttivo del Pdcs ha deciso di aspettare dopo le elezioni. “Per ora ci sono altre priorità su cui concentrarsi – dichiara Gatti - non possiamo essere impegnati su due fronti”.