La Democrazia Cristiana esce da un consiglio centrale vivace, animato e partecipato, con un documento che vuole essere mediazione tra dirigenza e gruppo dei 21 firmatari. Al termine del dibattito - 25 le persone che si sono alternate al microfono - non è stata messa in votazione la relazione del segretario Pier Marino Menicucci, bensì il testo frutto del confronto. Diviso in 4 punti viene, innanzitutto, conferma la linea politica del partito, sulla quale non c’erano visioni diverse. Cioè si ritiene conclusa qualsiasi possibilità di future alleanze con il Psd e Sinistra Unita, si conferma il rapporto privilegiato con Alleanza Popolare, si lavora a un progetto che vada verso una collaborazione più stretta con le altre forze di opposizione. Il parlamentino ha deciso anche l’istituzione di un ufficio di segreteria, come era stato chiesto dai 21 firmatari. Avrà le funzioni e la responsabilità nella gestione politica e organizzativa del partito, nonché della sua rappresentanza, da oggi fino alla celebrazione del congresso. Sarà nominato dalla direzione e dal gruppo consiliare, su proposta congiunta di segretario, presidente del consiglio centrale e del capogruppo. Ne faranno parte 3 o 4 membri, tra cui lo stesso Pier Marino Menicucci. Un organo collegiale che dovrà traghettare la democrazia cristiana fino al congresso, da svolgersi entro il 15 marzo, altro punto. Infine, la riorganizzazione interna del partito per rilanciare l’azione di opposizione della Democrazia Cristiana. Il consiglio centrale ha anche rimarcato l’importanza della commissione di inchiesta sul casinò, nell’ottica della moralizzazione, e l’impulso del partito per una azione forte sulla legge elettorale. Da alcuni esponenti è giunto l’apprezzamento per un dibattito con contenuti propositivi - "come non si vedeva da tempo". Per i 21 firmatari un risultato che fa ben sperare, dopo una iniziale perplessità sulla relazione di Menicucci: “il documento che è stato votato al termine ci soddisfa perché va a cogliere lo spirito e gli obiettivi del documento a noi proposto” hanno detto. Il dibattito non indebolisce ma rafforza, verso un congresso che dovrà essere di svolta. Soddisfatto si dice anche il segretario Menicucci, per l’esito, il contributo e il lavoro fatto. “Ancora una volta – ha detto - in un momento politico così delicato il mio partito è riuscito a preservare l’unità”.
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