Consiglio chiuso. Ma nelle repliche volano gli stracci
La chiusura del dibattito sulle dimissioni di Antonella Mularoni dal governo scrive, di fatto, la parola fine a questa legislatura. L'ex Segretario al territorio tornerà in Aula da consigliere, a metà settembre, al posto di Nicola Renzi. Ci sarà infatti una nuova sessione per nominare la Reggenza, licenziare le istanze d'arengo e inserire, in bilancio, i costi elettorali. Sarà il Decreto Reggenziale a sancire lo scioglimento del Consiglio e a fissare l'appuntamento con le urne che i più danno al 20 novembre. Se il dibattito sulla crisi di governo è stato tutto sommato pacato – eccezion fatta per l'attacco di Mussoni a Venturini – nelle repliche sono volati gli stracci. E' Iro Belluzzi a dar fuoco alle polveri replicando a Francesca Michelotti che aveva detto di vedere, nella scelta del Psd, la vittoria di Stolfi e Andreoli. La collega Michelotti mi ricorda Filumena Marturano, ha detto il Segretario al lavoro, augurando all’Aula di abbandonare il metodo del sospetto. Lei ha vinto nel suo partito una partita importante, facendo prevalere la sua linea in favore di un accordo con la Dc, replica la rappresentante di Sinistra Unita. Il riferimento a Stolfi non era in capo a Belluzzi ma credo, conclude, che Stolfi abbia potere di persuasione nel Psd e forti pressioni politiche nel Paese. Belluzzi interviene anche su Banca Centrale sollevando, questa volte, le ire di Marco Podeschi. L’autonomia è determinante, ma passa per il rispetto delle regole, sottolinea Belluzzi. Il presidente e il direttore vanno tutelati ma, ribadisce, ci deve essere colloquio. E un elemento deve essere chiaro: non si vuole coprire nessuno. Cominciamo con la centrale rischi, conclude Belluzzi, per scoprire chi sono i furbetti del quartiere. Al capogruppo di Upr non va giù quella che definisce la “supercazzola” sul sistema bancario, beccandosi un richiamo dalla Reggenza per l'uso dei termini. Podeschi ricorda la riforma di Banca Centrale presentata dal suo Movimento e l'incontro con tutti i gruppi per la nomina della presidenza. Dalle parole di Belluzzi, accusa, sembra che siamo stati qua a scaldare le sedie. Ci sono 650 persone che lavorano nelle banche e come Consiglio non abbiamo dato risposte accettabili, rinviando tutto alla prossima legislatura. Nervi scoperti anche tra la componente democratica del Psd e la Dc. Vladimiro Selva accusa Luigi Mazza di aver messo il suo partito al centro di molti passaggi sui risultati mancati. L'alleanza con la Dc ci è costata molto in termini elettorali, afferma, ma l'abbiamo sostenuta perché credevamo nella sua necessità per il Paese. Nel partito che spero nasca quanto prima, Ssd, il tema alternanza democratica non deve spaventare. Non ho addebitato a nessuno ritardi, replica Mazza che dice di vedere con favore il percorso di SSD. “E' positivo – afferma - per una sinistra troppe volte frantumata. Ma, ironizza, il tema delle alleanze non è stato affrontato fino a ieri e questo ha posto in discussione alcuni passaggi.
Sonia Tura
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