Consiglio: ci si interroga sul futuro e non mancano colpi di scena

Consiglio: ci si interroga sul futuro e non mancano colpi di scena.
Il Consiglio Grande e Generale si interroga sul futuro, dopo la crisi politica aperta – nei fatti - dalle dimissioni dei Segretario di Stato Casali e Morri. Resta da decidere se avviare l’iter istituzionale della crisi dopo la messa al voto della riforma fiscale. I capigruppo delle forze che restano nel Patto propendono per questa ipotesi. Per le opposizioni, a cui si aggiungono le forze fuoriuscite dalla maggioranza – Nps e Moderati – passare all’esame della riforma, incluso l’ordine del giorno concordato tra governo e Csu, rappresenta una forzatura istituzionale. Resta da verificare la posizione del Psd che attende di vedere quali elementi emergeranno dal dibattito sulla crisi politica. Se c’è ancora una disponibilità a trovare quell’equilibrio distrutto dalla commissione finanze, aveva anticipato Claudio Felici, siamo in condizioni di votare questa riforma. Intanto, dalle fila del psd, dice no Marino Riccardi che chiede di fermare le bocce e andare subito alle elezioni anticipate. Non la pensa così Stefano Macina. Continueremo, sottolinea, a portare anche in questo frangente i nostri contributi per rendere il più breve possibile il periodo di transizione e dare vita ad una alleanza politica capace di riattivare la ripresa economica. Critica, con il suo partito Silvia Cecchetti del psrs. Non condivido, spiega, le operazioni verticistiche. Mi dissocio dai metodi arroganti tenuti in quest’Aula e dalle modalità che hanno provocato una crisi politica non determinata, come dovrebbe, dalle carenze programmatiche della maggioranza ma dalla lotta tra i partiti. Mi auguro, afferma, che l’immagine fresca e sana del partito socialista riformista prenda le doverose distanze. La crisi, sottolinea, si è aperta per una battaglia tra bande fatta sulla pelle dei cittadini e portata avanti da una classe politica miope.
Andrea Zafferani giudica legittima la scelta di una partito che si è sentito escluso dalla nuova alleanza che si andava costruendo. Ma, dice, meglio evitare le elezioni per raggiungere gli obiettivi possibili, viste le importantissime scadenze che il Paese ha davanti.

Sonia Tura

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