Cgg: è duro scontro sulla nomina di Antonella Mularoni nel Condir di BCSM

Le tensioni non si placano, in barba ai vari appelli al confronto. Torna lo scontro sulla cessione dei crediti Delta che si intreccia con la questione giustizia. Per Denise Bronzetti la maggioranza sta giocando la partita della vita, perché “se fosse confermato il quadro decritto nelle ordinanze – dice - qualcuno rischierebbe grosso”. Ricorda che gli equilibri fra poteri dello Stato sono il cardine della democrazia. “In questo paese – afferma - non esiste più uno stato di diritto”. Affermazione che Repubblica Futura rigetta, “si strumentalizzano le istituzioni – dice - per perseguire fini politici”. Attacca anche “l'impedimento vergognoso organizzato scientificamente per non sostituire Sua Eccellenza Santolini nella Commissione Giustizia”.
Sostituzione che non avviene neanche oggi per assenza del quorum. RF parla di deriva istituzionale e plaude alla revisione dell'accordo di buon vicinato con l'Italia, “segnale significativo – afferma Roger Zavoli - di un rinnovato rapporto dopo anni inconcludenti”.

Per Iro Belluzzi manca invece chiarezza sulle direttrici della politica estera, “non vorrei – dice – che l'obiettivo fosse rispolverare vecchi progetti come il Casinò”. L'opposizione vuole saperne di più anche sull'ennesima missione in Repubblica del Fondo Monetario. “Di un possibile finanziamento non abbiamo mai parlato” – afferma Pasquale Valentini, che presenta un ordine del giorno firmato da tutta l'opposizione, per un riferimento prima o contestualmente al Bilancio. Giuseppe Morganti spiega che “per la prima volta San Marino diventa protagonista del suo futuro. Un percorso innovativo, che deve essere accettato dal Fondo. Discuterne prima in aula – avverte - potrebbe inficiarlo”. Se non si è disponibili a metter le questioni sul tavolo – dice la Dc – lo scontro è inevitabile. Il riferimento va all'appello lanciato da Civico 10, diventato quasi uno slogan. Roberto Ciavatta concorda, ma è indispensabile chiarezza – dice - per creare condizioni al dialogo. Ricostruisce ruoli di potere nel sistema finanziario, da Carisp a Bcsm, di chi faceva parte di Ap e che oggi siede in maggioranza. “Persone corresponsabili – afferma - di ciò che è accaduto”. Siamo fedeli – aggiunge - a quanto detto alle elezioni: mai con AP né con Celli e suoi compari”. Lancia quindi un appello a Civico 10, affinché faccia tornare con i piedi per terra l'alleato, ristabilendo il proprio peso nell'Esecutivo. “Scrollatevi di dosso – invita – il senso di inferiorità verso chi non ha il popolo dalla sua parte”. Gli risponde Matteo Ciacci, che rivendica tutte le scelte politiche fatte, “compresi gli errori”. Rilancia il cambio di passo, “tutta la maggioranza deve interrogarsi sui 22 mesi di Governo. Non siamo per divisioni interne – aggiunge - ma per definire la linea da intraprendere in maniera compatta”. Sulle accuse rivolte a chi “decide con una manciata di voti”, ribatte: “Basta delegittimare, se avesse vinto Rete avrebbe avuto anche lei Consiglieri con poche preferenze”. Caduto l'alibi di Celli – conclude - oggi il problema è diventato RF. Al paese servono argomentazioni, non scontri strumentali”. Sul gioco delle alleanze fa leva Roberto Giorgetti. “Dalla lista dei cattivi di Rete – fa notare – è sparita la DC”. E all'accusa di essere il deus ex machina della maggioranza, definisce “puerili i tentativi di insinuare chissà quali elementi di tensione. La maggioranza – assicura - è compatta”.

Si apre il comma su Bcsm, altro tema caldo, con la nomina di Gianluca Amici, indicato da SSD in sostituzione di Marco Bodellini nel Consiglio Direttivo. Ottiene 44 voti.
Repubblica Futura torna invece nel mirino per la scelta di sostituire il proprio membro dimissionario dal Consiglio Direttivo con Antonella Mularoni. Un “coup de théâtre”, “ il coniglio dal cilindro”, dice l'opposizione, che superata la sorpresa si scaglia contro una nomina che giudica “inopportuna”, il tentativo di “sfaldare l'unanimità delle decisioni di Via del Voltone”. Per il Ps è “un'oligarchia”, per Rete “un corto circuito” e si stupisce del silenzio del resto della maggioranza. La nomina della Mularoni per Repubblica Futura è invece “un contributo importante per il percorso che Bcsm è chiamato a svolgere”, “il suo ruolo di ambasciatore non incompatibile”, “la sua disponibilità un motivo di vanto”. Mentre, sull'unanimità: “non è a prescindere – spiega Giorgetti - ma si verifica su precise tematiche”. La nomina passa con 30 voti a favore, 10 schede nulle e 9 bianche.

MF

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